Una problematica che interessa gli agricoltori della zona, soprattutto quelli più anziani, già alle prese con pratiche colturali difficili e complesse in un ambiente completamente modellato dall'uomo.
Per questo il Parco Cinque Terre ha avviato già da alcuni hanni un sistema di controllo integrato delle popolazioni di ungulati attraverso abbattimenti selettivi e catture senza rilascio.
Altra risposta risolutiva risiede nella prevenzione. In questo senso i pastori elettrici e le recinzioni rappresentano un sistema sicuro, che riduce sensibilmente la possibilità da parte del cinghiale di accedere alle coltivazioni. Al momento infatti le squadre preposte stanno installando, con la collaborazione di agricoltori e volontari, questi sistemi nella zona di Riomaggiore, Volastra e Manarola (circa 800 metri).
Bilancio controllo diretto, anno 2013
Dall'inizio di quest'anno sono state effettuate 71 battute. L'attività è possibile grazie anche all'impegno delle squadre di coadiutori al controllo del cinghiale che verificano lo stato delle recinzioni elettriche e meccaniche all'interno del Parco a protezione dei coltivi.
La formazione delle squadre
I cacciatori impegnati nelle battute hanno partecipato ad un corso a frequenza obbligatoria e hanno sostenuto un esame finale avente ad oggetto le motivazioni e l'utilità del controllo, normativa riguardante il controllo delle popolazioni faunistiche nelle aree protette, biologia del cinghiale, conoscenza dei sistemi di controllo diretto e indiretto e determinazione dell' età degli animali in base allo stato della dentizione.
Si devono notare, purtroppo, anche atti vandalici e tentativi di danneggiamenti delle recinzioni elettriche e sabotaggi sui recinti meccanici che hanno aperto falle nella "barriera" allestita a salvaguardia delle colture, dei coltivi e dei sentieri.
Il Parco sta già provvedendo a segnalare agli organi preposti questi spiacevoli accadimenti.