È stata predisposta dal tavolo di lavoro regionale istituito ad hoc, in collaborazione con la Rete allergologica ligure, una procedura per la somministrazione della vaccinazione anti covid-19 in soggetti a rischio di reazioni allergiche.
Obiettivo principale del protocollo è rendere omogenea sul territorio regionale la prevenzione e la gestione in sicurezza degli eventuali eventi avversi in risposta alla vaccinazione anti SARS-CoV-2, con l’intento di migliorare l’appropriatezza di accesso alla vaccinazione in ambiente protetto, che deve essere garantito ai soggetti a effettivo rischio di reazioni allergiche severe, secondo univoci e ben definiti criteri di selezione e modalità di erogazione.
Alle base del documento regionale ci sono alcune considerazioni che consentono di non escludere dalla vaccinazione i soggetti con storia di pregressa reazione allergica, bensì, attraverso la stratificazione del rischio allergologico e la corretta identificazione dei soggetti per cui la vaccinazione è realmente controindicata, permettono l’accesso alla vaccinazione in sicurezza a un maggior numero di persone.
VACCINAZIONE IN AMBIENTE PROTETTO
Qualora sia indicata l’effettuazione della vaccinazione in ambiente protetto, la sede di vaccinazione deve essere ubicata in ospedale, ove sia possibile monitorare i parametri vitali dei pazienti (pressione arteriosa e saturazione) e garantire che la vaccinazione avvenga in massima sicurezza, prevedendo, tra l’altro, spazi adeguati e debitamente attrezzati. Considerate le dimensioni della campagna vaccinale in corso, Alisa ritiene utile che ciascuna Azienda sanitaria territoriale provveda a individuare un numero congruo di sedi ospedaliere (almeno 3 per l’Area metropolitana genovese) in cui siano identificate sedute programmate per la vaccinazione anti SARS-CoV2 dei soggetti a medio-alto rischio di reazioni allergiche gravi da effettuarsi con modalità protetta.
INVIO ALLA VACCINAZIONE IN AMBIENTE PROTETTO
Analogamente alle modalità previste per la prenotazione della vaccinazione dei soggetti appartenenti alle varie categorie “estremamente-vulnerabili”, “non deambulanti” ecc., le funzionalità già presenti sulla piattaforma Poliss sono state integrate attraverso l’introduzione di un nuovo campo specifico.
La selezione di tale campo consentirà al Medico di medicina generale di richiedere la vaccinazione in ambiente protetto per i propri assistiti a rischio medio-alto per i quali ne abbia valutato l’effettiva indicazione, ovvero previo invio a consulenza allergologica. Le liste di lavoro così generate saranno prese in carico dalle Aziende sanitarie per la successiva organizzazione di sedute dedicate, con disponibilità e tempistiche modulabili in ragione della numerosità delle richieste.
DOMANDE FREQUENTI
1. Le persone che hanno presentato una reazione avversa grave, di tipo allergico o non allergico, alla prima somministrazione di uno dei vaccini disponibili contro COVID-19 possono ricevere la seconda dose?
NO, le persone con una storia di reazioni gravi, allergiche e non, alla prima dose, NON devono sottoporsi alla seconda dose, ma devono rivolgersi a un Centro di riferimento con esperienza sulle reazioni alle vaccinazioni, per un approfondimento specialistico.
NB. Per “reazione avversa grave” si intende che abbia richiesto ricovero ospedaliero o necessità di trattamento prolungato, o rappresentato un pericolo per la vita.
2. Possono vaccinarsi le persone con allergie respiratorie (rinite, congiuntivite, asma bronchiale)?
Le persone che soffrono o hanno sofferto di allergia respiratoria possono vaccinarsi, rimanendo in osservazione, come tutti, per 15 minuti dopo l’iniezione. L’eventuale trattamento antiallergico in corso non deve essere sospeso. In corso di immunoterapia specifica, il vaccino va somministrato con un intervallo di 48 ore.
3. Possono vaccinarsi le persone con asma bronchiale persistente?
Per chi soffre di asma bronchiale persistente grave, ben controllato dalla terapia, è raccomandata la vaccinazione con osservazione prolungata a 60 minuti. In caso di asma non controllato, la somministrazione del vaccino va rinviata fino a quando la situazione clinica non sia di nuovo sotto controllo. Se il controllo dell’asma non viene raggiunto nonostante la terapia ottimale, il vaccino deve essere somministrato sotto controllo medico in ambiente protetto (ospedaliero) con osservazione per 60 minuti.
4. Possono vaccinarsi le persone con allergie alimentari?
Le persone con allergie alimentari possono vaccinarsi rimanendo in osservazione, come tutti, per 15 minuti dopo l’iniezione. Chi ha presentato in precedenza reazioni allergiche gravi (anafilassi) agli alimenti, deve rimanere sotto controllo medico per 60 minuti.
5. Possono vaccinarsi le persone con allergie a farmaci o ai loro eccipienti?
Le persone con allergie ai farmaci possono vaccinarsi rimanendo in osservazione, come tutti, per 15 minuti dopo l’iniezione. Chi ha presentato in precedenza reazioni allergiche gravi (anafilassi) a farmaci deve rimanere sotto controllo medico per almeno 60 minuti. Le persone con sospetta allergia GRAVE agli eccipienti polietilenglicole (PEG), macrogol, polisorbato, prima di ricevere il vaccino COVID-19, devono essere indirizzate a uno specialista allergologo.
6. Possono vaccinarsi le persone con allergie da contatto (dermatiti)?
Le persone con una storia di dermatite da contatto possono vaccinarsi.
7. Possono vaccinarsi le persone con allergie al lattice?
Si, perché tutti i vaccini COVID-19 attualmente in uso non contengono lattice. Tuttavia è necessario informare il centro vaccinale che si è allergici al lattice in modo tale che la vaccinazione venga effettuata con materiale latex free. In caso di reazione allergica grave (anafilassi) da lattice, il tempo di osservazione dopo vaccinazione viene prolungato a 60 minuti.
8. Possono vaccinarsi le persone con mastocitosi?
Per la vaccinazione delle persone affette da mastocitosi si raccomanda, come avviene per i vaccini di routine, la copertura antistaminica per via orale da 1 giorno prima a 5 giorni dopo la vaccinazione e di rimanere sotto controllo medico per almeno 60 minuti dopo l’iniezione. Se la persona ha manifestato ripetute anafilassi da fattori scatenanti diversi o da cause sconosciute (anafilassi idiopatica), deve essere vaccinata in ambiente protetto.