Anche nella nostra ASL sono iniziate le somministrazioni di anticorpi monoclonali in soggetti Covid 19 positivi. Facciamo il punto con la Dr.ssa Stefania Artioli, direttore della S.C.Malattie Infettive di ASL 5.
"Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche gli anticorpi monoclonali rappresentano l’unica possibile opzione terapeutica in grado di evitare la progressione dell’infezione da SARS CoV2 da forme lievi paucisintomatiche a forme più severe di malattia".
"I pazienti più fragili che presentano più patologie croniche (comorbosità) ed età anagrafica sono maggiormente esposti a rischio di progressione di malattia e sono sicuramente candidabili a terapia con gli anticorpi monoclonali, e la possibilità di evitare l’ospedalizzazione per forme severe in 3 pazienti su 4 rappresenta un outcome decisamente favorevole".
"L’eleggibilità alla somministrazione degli anticorpi monoclonali avviene da parte dei MMG, dai medici del GSAT sul territorio, oppure da parte di medici ospedalieri se i pazienti ricoverati risultano accolti in regime di ricovero per patologie non COVID correlate, pur avendo la positività al tampone ".
"L’assenza di insufficienza respiratoria, la presenza di sintomi COVID correlati da non oltre 10 giorni, la positività del tampone molecolare per SARS CoV2 risalente a non oltre 72 h e la presenza di comorbosità rappresentano i criteri di eleggibilità dei pazienti".
"La terapia viene somministrata in regime di ricovero diurno nel DH infettivologico in unica somministrazione endovena. La prescrivibilità su piattaforma AIFA e la somministrazione degli anticorpi monoclonali è a carico degli infettivologi i quali previa valutazione dei criteri di eleggibilita’ somministrano gli anticorpi in regime di day hospital con attento monitoraggio dei pazienti durante l’infusione e a seguire almeno per 1 h, il personale presente deve essere formato per gestire i possibili effetti collaterali, nella maggior parte dei casi lievi \ moderati, rarissimamente severi".
"Si parla genericamente di anticorpi monoclonali ma non si tratta di monoterapie, bensi’ di protocolli di terapie di associazione che prevedono l’utilizzo di bamlanivimab ed etesimivab oppure di casirimivab e imdevimab quattro anticorpi IgG 1 monoclonali in grado di legarsi alla proteina spike di SARS-CoV2 in siti diversi con un sinergismo di azione che impedisce al virus di penetrare nella cellula ospite".
"La prescrizione e somministrazione degli anticorpi monoclonali e’ riservata soltanto ad alcuni centri che presentano le competenze necessarie e ad oggi nella nostra azienda sono stati somministrati oltre 20 trattamenti con anticorpi monoclonali che considerando i rigidi criteri di eleggibilita’ declinati in letteratura scientifica e formalizzati in gazzetta ufficiale rappresentano un numero elevato destinato ad incrementare grazie al sinergismo di azione tra MMG , medici che a vario titolo selezionano i possibili pazienti eleggibili e gli infettivologi".