In occasione del Giorno del Ricordo che vuole "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale", il Sindaco Peracchini ha depositato una corona in piazzetta Martiri delle Foibe alla presenza del Prefetto della Spezia, Maria Luisa Inversini, S. E. il Vescovo della Diocesi La Spezia, Sarzana, Brugnato, Mons. Luigi Ernesto Palletti, il Presidente dell'Associazione Nazionale Venezia-Giulia Dalmazia e Consigliere della FederEsuli Andrea Manco.
A seguito della cerimonia, a cui erano presenti anche i Gonfaloni di Provincia e Comune Capoluogo e il Tricolore dell'Associazione Giuliana-Dalmata, il Sindaco dichiara quanto segue:
"Il 10 febbraio deve essere il Giorno del Ricordo ma anche quello della conoscenza, come vaccino all'indifferenza, del disinteresse e della noncuranza che si nutrono sempre più spesso dell'ignoranza della storia e dei suoi eventi. A tutte le vittime di quella persecuzione, ai profughi e ai loro figli, tutte le istituzioni oggi hanno rivolto un pensiero commosso e partecipe, perché la loro angoscia e sofferenze non devono mai essere dimenticate e perché rimanga un monito perenne contro tutti i regimi totalitari.
Tra le tante testimonianze che mi sono pervenute in questi giorni, mi ha particolarmente colpito quella di un signore che ha ritrovato nelle pagine di un libro uno scritto della propria madre, esule di Dignano D'Istria e che ha vissuto al Villaggio Nazario Sauro della Spezia, dedicata alle future generazioni che definiva la storia degli italiani dei territori friulani e dalmati "figli della diaspora" e "orfani della propria storia".
Parole molto toccanti che rivelano la grande sofferenza di una della pagine italiane più drammatiche del Novecento che ha faticato per decenni a trovare il giusto spazio nella storia e nelle commemorazioni pubbliche.
Verso queste testimonianze e queste storie, per rispetto degli esuli e dei figli degli esuli, la politica non può lasciarsi andare a mere strumentalizzazioni ma doverosamente deve impegnarsi perché si mantenga viva la memoria di tutti gli esuli dei territori istriani, fiumani e dalmati e delle vittime delle foibe.
In virtù del nostro impegno costante nel non dimenticare, nelle prossime settimane verrà ripristinato il cartello, modificato in chiave storica, che era situato proprio nel cosiddetto Villaggio Nazario Sauro, nel quartiere di Mazzetta, costruito con gli aiuti UNRRA e consegnato alla fine del 1954, assegnato quasi totalmente alle famiglie dei profughi dell'esodo delle terre d'Istria, Fiume e Dalmazia e dedicato alla memoria di Nazario Sauro, eroe della Grande Guerra e dell'Irredentismo Giuliano-Dalmata. Un simbolo, non una semplice indicazione, perché tutti sappiano che cosa esso rappresenta per la nostra Città. Inoltre, presso i Giardini Storici, vicino al monumento di Nazario Sauro, verrà realizzata una targa in marmo dedicata a tutti i caduti delle foibe e in particolare a quelli spezzini, come da richiesta dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e dall'Unione degli Istriani – Libera Provincia dell'Istria in Esilio."