In occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare del 5 febbraio, Coop Liguria rilancia l'impegno ad aiutare le persone in difficoltà con il progetto “Buon fine”, grazie al quale vengono donate al volontariato tonnellate di prodotti “invendibili” ma ancora idonei al consumo.
Un progetto operativo dal 2006 che, assieme alle altre azioni messe in campo da Coop Liguria contro lo spreco, sarà al centro del dibattito online in programma venerdì 5 febbraio, alle ore 18,30, sulla piattaforma coopseitu.it, il sito delle attività sociali di Coop Liguria, con l'intervento di Marco Malfatto, coordinatore della Rete RICIBO.
«È un impegno che portiamo avanti da 15 anni - sottolinea Tiziana Cattani, direttrice Soci e Consumatori di Coop Liguria, che introdurrà l’incontro via web, durante il quale sarà possibile porre domande in diretta - in collaborazione con una fitta rete di associazioni locali. Solo nel 2020 sono stati donati prodotti per oltre 750.000 euro, tra alimenti e articoli per l’igiene della casa e della persona. In alcune località è attiva anche la donazione di prodotti freschissimi, come pane, focaccia, frutta e verdura. L’evento di venerdì, il primo di una serie di appuntamenti che metteranno in primo piano il tema della solidarietà, sarà l'occasione per confrontarci sulle azioni che tutti noi possiamo mettere in campo nella lotta allo spreco».
I punti vendita di Coop Liguria coinvolti nel progetto “Buon Fine” sono 28. Il progetto coinvolge anche il personale e le Sezioni Soci, il cui ruolo è centrale nel creare una collaborazione costante con le associazioni del territorio e gli enti accreditati, che già operano nelle diverse località.
Tra questi soggetti la rete RICIBO, che coordina 50 associazioni genovesi impegnate nel contrasto alla povertà per evitare la dispersione di risorse.
«A Genova – spiega Marco Malfatto, coordinatore di RICIBO che sarà ospite di coopseitu.it - recuperiamo circa 180 tonnellate di alimenti l’anno. Il nostro obiettivo è superare le 1.000 tonnellate. Come riuscirci? Ognuno deve fare la propria parte: cittadini, aziende, associazioni. Da come si cucina, a come si fa la spesa, alla gestione del proprio frigorifero o delle mense scolastiche, per arrivare alla responsabilità sociale di impresa: tutto è importante per lottare contro lo spreco».