"Voglio innanzitutto farmi i complimenti per quanto fatto in questi tre mesi; ci ho pensato a lungo e sono davvero soddisfatto a livello personale per essere riuscito in una situazione di certo non semplice, ritengo di aver sbagliato poco e ne sono orgoglioso. Sono stato benissimo in questi tre, intensi, mesi allo Spezia; è stata un'esperienza che mi porterò dentro e che mi sarà molto utile in futuro. Non so ancora cosa sarà deciso, non ho parlato con la Società, ma mi sono divertito a leggere il toto-allenatore di questi giorni; tutto questo mi ha portato ad approfondire alcune considerazioni che già avevo maturato qualche anno fa: credo che tra due anni il mondo del calcio imploderà. Questo è un mondo in cui non ci sono più valori e la natura non sbaglia mai. In questa stagione sono stati esonerati 45 allenatori e l'idea di essere solamente un numero non mi da pace. L'allenatore è il leader della squadra, ora ancor di più in quanto di leader in campo, di giocatori che lottano per una maglia, ce ne sono sempre meno. Non può durare questo mondo, tutto crollerà presto ed ora finiranno anche i soldi; i Presidenti continuano a trattare i tecnici come semplici numeri, senza accorgersi di quanto sia sbagliato. Gli allenatori giovani sono molto preparati tecnicamente, ma per allenare serve saper gestire il gruppo e questo non lo si impara in un giorno; portano novità? Ma quali novità? Io sono legato al calcio di un tempo, a quello dei valori; ho 63 anni ma sono convinto che allenerò fino a 70. Anche in America chiudono gli ipermercati in favore dei negozi, proprio perché si ha bisogno del contatto umano, interpersonale; non mi piace il sistema dove sei solo un numero, sono per il contatto diretto, altrimenti preferisco non lavorare affatto. Con il Presidente Volpi? Mi sarebbe piaciuto avere un rapporto normale, ma il suo lavoro lo conosciamo e non abbiamo avuto occasione di parlare. Il calcio non è una azienda normale, va gestita in maniera del tutto particolare".
E domani si chiuderà una stagione: "Quella con il Modena una partita senza valore? Ma scherziamo? È una partita importante, che conta molto; io voglio vincere ed arrivare a 53 punti. Non avrò sicuramente a disposizione Porcari per un problema muscolare e Goian per la botta alla mandibola ricevuta a Padova; poi c'è la caviglia di Piccini che non è a posto; valuterò fino all'ultimo e solo se pienamente della recuperato giocherà. Domani in campo andrà chi sta meglio, perché, ripeto, voglio i tre punti".