In questi ultimi mesi il popolo italiano si è trovato ad affrontare una terribile emergenza sanitaria, che dopo aver colpito duramente la Cina, ha trovato come primo sbocco europeo proprio la nostra amata Penisola, per poi diffondersi in tutto il resto del mondo.
Il Covid-19 ha messo a dura prova il sistema sanitario nazionale, ha colpito gli affetti più cari, ci ha costretto a rinunce pesanti, a fare i conti con difficoltà economiche impreviste e a cambiare le nostre abitudini, privandoci di quella libertà che è tra i pilastri della nostra società.
In questo clima tremendamente difficile e demoralizzante, l'Italia ha potuto contare su uomini e donne che hanno letteralmente preso per mano e curato il Paese, spesso costretti ad allontanarsi dagli affetti più cari per evitare di portare la malattia tra le proprie mura domestiche, arrivando anche a sacrificare la propria vita per salvare quella di altri.
Sono i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e i volontari che di fronte a una emergenza sanitaria con precedenti lontanissimi nel tempo, non hanno mai vacillato, combattendo giorno e notte a muso duro contro un virus subdolo e malvagio. Angeli custodi di un Paese spaventato, ma determinato a non arrendersi e a ritrovare al più presto la propria normalità.
A questa drammatica lotta che quotidianamente prosegue in tutti gli ospedali italiani, ha preso parte anche un uomo che da anni è tra i pilastri del settore giovanile dello Spezia Calcio, ovvero Pietro Napoletano, collaboratore tecnico della formazione Under 16, impiegato dalla Marina Militare prima sul fronte di Bergamo e poi a Milano, dove per oltre cinquanta giorni ha fornito il proprio prezioso contributo nella lotta al Covid-19.
Quasi due mesi nei quali Pietro ha dimostrato grande abnegazione e la consueta infinita umanità che tutta la squadra conosce bene e che quotidianamente ha potuto apprezzare nel corso degli anni passati insieme a lui sul rettangolo verde.
Nei giorni scorsi Pietro Napoletano è tornato in riva al Golfo dei Poeti e tra circa una settimana potrà finalmente riabbracciare i propri cari, meritato premio dopo quasi due mesi ininterrotti di dura lotta.