“Sono 78 in meno di ieri gli ospedalizzati in Liguria: un dato positivo che si unisce alle medie intensità di cura che sono sotto i 900, così come sono 91 i posti occupati in terapia intensiva, meno della metà di quello che si è verificato nel momento clou della malattia. Dati positivi, anche se il numero dei decessi, 25, è sempre elevato, dovuto al cumulato dei pazienti ricoverati negli ospedali”. Lo ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti facendo il punto sull’emergenza coronavirus in Liguria.
“Sul caso del ragazzo deceduto a Genova - ha sottolineato il presidente – ASL 3 ci ha comunicato che nessuna richiesta di tampone è arrivata ai suoi terminali, anche se bisogna sottolineare che il tampone non è un metodo di cura. E soprattutto quando un cittadino è in difficoltà bisogna ricoverarlo. Mi auguro che nelle prossime ore si verifichi perché il giovane deceduto non è stato ricoverato”.
Governatori delle Regioni
Nel corso della video conferenza dei governatori delle regioni italiane che si è svolta nel pomeriggio è stata esaminata la cosiddetta Fase 2. “Domani – ha sottolineato il presidente – si riunirà la task force nazionale, così come anche noi in Liguria riuniremo i nostri esperti per ragionale sul dopo. Tutti i nostri aggiustamenti in vista di lunedì 27 aprile e in attesa delle determinazioni del governo, verranno comunicati domenica sera attraverso una nostra ordinanza”.
Il presidente è intervenuto sulla nota critica delle organizzazioni sindacali in merito allo stanziamento deciso da Regione Liguria a favore dei medici e dei sanitari impegnati in prima linea dall’inizio dell’emergenza, per un valore complessivo intorno ai 13 milioni di euro. “Mi sarei aspettato un plauso dai sindacati – ha detto Toti – Mi accusano invece di averlo comunicato in modo irrituale, mi auguro però, visto l’obiettivo, che la trattativa possa essere ricondotta su criteri di soddisfazione”.
25 aprile
Previste nella mattinata di sabato celebrazioni all’interno del Teatro Carlo Felice con tutte le misure di sicurezza e gli accorgimenti del caso. “Ho letto che taluni si preoccupano – ha detto il governatore – ma vorrei tranquillizzare tutti che non vi è nessun rischio e la distanza di due metri sarà mantenuta, in linea con quanto è stato autorizzato dal Ministero”.
Assessore alla sanità Sonia Viale
“Nonostante la riduzione degli ospedalizzati – ha sottolineato l’assessore – Non siamo ancora fuori dall’emergenza. Questo significa che i posti letto per Covid devono rimanere alti e parallelamente il nostro sistema dovrà compiere tutti gli sforzi possibili per accogliere i pazienti per interventi in elezione o per gli esami radiologici”.
Prof. Filippo Ansaldi responsabile prevenzione in Alisa
Il professor Ansaldi ha voluto chiarire il tema della mortalità per Covid e il numero di tamponi effettuati in Liguria. “La mortalità per coronavirus – ha detto Ansaldi – dipende macroscopicamente da due fattori: la demografia della popolazione e il periodo di circolazione del virus. Se voglio confrontare ad esempio due regioni per correggere la differenza demografica è necessario utilizzare un processo detto di standardizzazione. Il nostro tasso di mortalità è sovrapponibile a quello di Piemonte e Marche”. “E’ evidente – ha detto Ansaldi – che se il virus circola da più tempo avremo più morti. La Liguria ha un tasso standardizzato di mortalità inferiore a Lombardia e Emilia – Romagna, superiore al Veneto e sovrapponibile a Marche e Piemonte. Considerando la demografia e il periodo di circolazione sostenuta, in Liguria si osserva una mortalità inferiore a quanto rilevato nelle regioni con un quadro epidemiologico simile”. “Non esiste inoltre – ha aggiunto Ansaldi – una relazione tra il numero dei decessi e il numero dei tamponi effettuati sulla popolazione, la distribuzione è del tutto casuale. Fare i tamponi naturalmente serve, ma è importante che ai tamponi siano accompagnate azioni programmatorie”.