"La vicenda di questi giorni che ha visto coinvolto un dipendente dell’Azienda, riteniamo abbia assunto connotati eccessivi ed è corretto riportarla in un alveo di verità.
Il regolamento aziendale, rispetto alla vendita dei biglietti di bordo, prevede che in ambito urbano, la stessa sia possibile, a prezzo maggiorato, da inizio servizio sino alle ore 7.30 e dalle 19.00 sino a fine servizio.
Ciò in virtù del fatto che la capillarità della nostra rete vendita consente agli utenti, negli altri orari, di munirsi agevolmente del titolo di viaggio.
ATC Esercizio è dotata di una procedura reclami collaudata che consente a tutti gli utenti di segnalare, tramite numeri telefonici dedicati e mail, le problematiche riscontrate nel servizio.
Nel caso di specie, ATC ha appreso la notizia del presunto disservizio da notizie di stampa e non da segnalazione diretta dell’utente.
Ha comunque avviato l’iter volto a ricostruire celermente la dinamica della vicenda, pur in possesso di pochi elementi che, in presenza di un vero e proprio reclamo, sarebbero stati invece molto utili.
La ricostruzione effettuata ci ha comunque portato a verificare che il regolamento inerente la vendita dei biglietti di bordo è stato applicato correttamente e che un nostro dipendente si è rapportato con un'utente che presentava una problematica simile a quella descritta a mezzo stampa, ma lo stesso ci ha dichiarato di non aver avuto alcun alterco, né invitato alcuno a scendere dal bus.
Precisiamo inoltre, a fronte di alcuni articoli di stampa correlati e dichiarazioni da diverse sigle sindacali che l’Azienda non si è assolutamente “scagliata” contro il lavoratore; al contrario ha gestito l’episodio come quotidianamente fa con tutte le segnalazioni che pervengono, ovvero cercando di ricostruire la dinamica e capire se vi fossero state o meno anomalie nell’applicazione del regolamento. Il tutto in un’ottica di miglioramento continuo del rapporto fra Azienda e utenti.
Quanto sopra riportato dimostra al contrario che l’approccio dell’Azienda è stato di massimo rispetto tanto per il dipendente, quanto per l’utente per la quale, pur non avendo sporto reclamo, ci siamo comunque immediatamente attivati.
Scorgiamo tuttavia, nelle affermazioni dei Sindacati, una inopportunità e un nonsoché di strumentale nell'enfatizzare la vicenda sopra descritta, poiché si legano a quelle espresse circa l’affidamento in house del servizio.
Sul punto ci preme ribadire che dopo 10 anni in cui non sono stati fatti investimenti seri sul parco rotabile, determinando così l’età media della flotta in oltre 13 anni (con annessi problemi per conducenti e utenti), e dopo che, in soli novi mesi, lo sforzo del nuovo Consiglio di Amministrazione ha consentito una tangibile opera di efficientamento tesa al recupero di risorse in tutti i settori, i Sindacati, a poche settimane dal nuovo affidamento, alzano l’asticella con rivendicazioni che portano i costi aziendali a cifre non compatibili con il piano industriale su cui si basa appunto l’house.
Credevamo che garantire il posto di lavoro a oltre 400 dipendenti per i prossimi 15 anni, fosse un obiettivo dalle forze sociali e che il rinnovo del parco mezzi fosse un segnale tangibile per ripristinare quella dignità che le organizzazioni sindacali ritengono spesso calpestata.
Le azioni, dichiarazioni e vertenze aperte in queste ultime ore, ci fanno dubitare che l’in house sia un obiettivo condiviso e realmente voluto da tutti. Se così fosse è bene lo si dica chiaramente e ci si assuma la responsabilità delle scelte, soprattutto di fronte ai lavoratori che, riteniamo, non abbiano bisogno di discorsi, ma di certezze.
La certezza del lavoro, la certezza del salario, la certezza di guidare mezzi nuovi, sicuri e confortevoli".
ATC ESERCIZIO