Dice il Sindaco: “siamo molto contenti che l’ufficio araldica abbia dato un riscontro positivo alla nostra richiesta. Stiamo lavorando ad un attento recupero e valorizzazione delle nostre fonti storiche. Lo stemma di Ameglia in uso oggi fu dato dal Re Vittorio Emanuele III nel 1927 su richiesta dell’allora consulta araldica, solo per dotare il Comune di un simbolo all’epoca perso dalla storia. Oggi siamo in grado di affermare che l’antico stemma usato dai vescovi, negli anni in cui governarono la contea da Ameglia tra il 1020 e gli inizi del XIV secolo, rimase utilizzato come stemma della comunità ben oltre tale epoca.”
Da un esame più attento dei documenti del compianto prof. Ennio Silvestri, già Sindaco e storico locale, è stato rinvenuto all’interno della parrocchia un quadro contente lo stemma antico, un campo blu con la luna crescente e tre stelle a otto punte, tale stemma ricorre inoltre in un altare della chiesa dove fu rimosso in epoca napoleonica ma ancora si intuisce come, sopra lo stemma, vi fosse la corona civica e non le insegne episcopali.
“Ritornare al vecchio stemma sarebbe per noi un grande risultato” afferma il Sindaco, “che non solo ci farebbe recuperare la nostra storia, profondamente legata ai vescovi e a Luni, ma consentirebbe anche nelle tre stelle un richiamo forte alle tre comunità che costituivano la primigenia popolazione del Caprione e della Pieve di Ameglia, ossia il capoluogo, Montemarcello e Barbazzano (oggi impropriamente in Comune di Lerici).”
Inoltre nel 2020 ricorrerà il centenario della nascita di Ennio Silvestri, del quale vogliamo ricordare l’amore per il paese e per la sua storia e questa iniziativa vuole essere la prima di tante che animeranno la stagione culturale del prossimo anno.
Prossimamente il simbolo verrà discusso in commissione affari istituzionali e poi approvato l’iter in Consiglio comunale.