A seguire parola a Simone Scuffet, l'ultimo arrivato in casa Spezia Calcio: "L'esperienza in Turchia mi ha concesso di trovare quella continuità che mi stava mancando e quest'anno, nonostante alcune proposte assolutamente valide, ho scelto senza nemmeno pensarci lo Spezia, perchè la B è un campionato importante, come d'altronde questo club. In carriera, dopo un primo anno positivo, mi è mancata la continuità, quella che trovai a Como in Serie B, nonostante la retrocessione senza appello, ma ora voglio proseguire nel mio percorso di crescita e vivere un campionato da protagonista con lo Spezia, una squadra che ha tutto per ambire in alto. Devo tantissimo a Guidolin, mi ha consentito di esordire e guadagnarmi una maglia da titolare quando ero giovanissimo, poi negli anni successivi le scelte non mi hanno premiato, ma ognuno nel calcio ha il proprio ruolo e le decisioni vanno sempre rispettate con serietà. La scelta di venire allo Spezia? Follia parlare di passo indietro, perchè per me questa è una grandissima opportunità, sono molto carico e voglio far bene. Il tecnico? Ha una mentalità vincente, sa trasmettere la fame di vittoria che in una società così ambiziosa è indispensabile".
Tocca infine a Riccardo Marchizza, già agli ordini di mister Italiano per tutto il ritiro, presentarsi alla stampa: "Ho alle spalle due anni di Serie B vissuti con le maglie di Avellino e Crotone, due piazze difficili, dove sono stato molto bene, anche se personalmente non mi sento di aver espresso al 100% le mie potenzialità e quindi quest'anno per me sarà una stagione importante, vuole essere quella del rilancio ed ho davvero tanta voglia di aiutare la squadra. Nel calcio moderno è normale che un difensore venga chiamato in causa in fase di costruzione, io sono avvantaggiato dato che agli esordi della mia carriera ero centrocampista e giocare la palla come chiede il mister per me non è un problema. Gli allenamenti con la Prima Squadra della Roma mi hanno aiutato tanto a crescere, ma anche le ultime due stagioni sono state particolarmente formative ed in generale credo che se si vuole migliorare, sia fondamentale apprendere sempre qualcosa da ogni situazione. La difesa attuale? Conoscevo bene già Capradossi ed Erlic per averci giocato insieme, mentre Terzi solo da avversario; quattro calciatori differenti, ma con caratteristiche importanti, tutti possono giocare in coppia con gli altri e ritengo che la competizione sia un toccasana in una squadra che ambisce in alto. Mister Italiano? Un malato di calcio che ci sprona sempre a dare qualcosa in più in qualsiasi circostanza; serve tempo per assimilare tutte le sue idee, dobbiamo ancora migliorare, ma abbiamo lavorato davvero bene fin dal primo giorno e la carica che ci trasmette farà la differenza".