"Veniamo da una vittoria bella quanto importante, per noi, per il pubblico e per una classifica che si faceva incerta. Ci siamo tolti da una situazione non certo piacevole, non è ancora finita, ma di certo ora possiamo essere più sereni. Speriamo di continuare così fino alla fine del campionato, di riuscire a mantenere questo tipo di atteggiamento. Cosa è cambiato? A dire il vero noi siamo sempre stati consapevoli della nostra forza, ma alternavamo buone prove ad altre sottotono; in un momento brutto è scattato qualcosa nello spogliatoio ed in ognuno di noi, che ci ha portato ad essere più grintosi, più cattivi; il mister ci ha poi trasmesso serenità. Il suo grande pregio è stato quello di mettere a nostra disposizione la sua esperienza e noi lo abbiamo seguito. E' vero che adesso ci divertiamo giocando, ma quando le cose cominciano ad andare bene è tutto più semplice. La squadra era forte anche prima, ma mancava sempre quel pezzetto chiamato continuità. Poi i tifosi, il nostro dodicesimo uomo si fa sentire sempre più, è uno spingersi a vicenda. Questo gruppo era stato costruito su un'idea tattica, sul un 4-3-1-2 o un 4-3-3, ed ora possiamo sfruttare al meglio le nostre caratteristiche. Il mio ruolo? Direi terzino di spinta, anche perché giocare più avanti forse mi limita un po'; partendo da dietro riesco a sfruttare al meglio le mie qualità di corsa, forza e progressione. Il futuro? Presto per parlarne, ma non ho mai nascosto che il mio sogno è quello di indossare la maglia della Fiorentina, proprietaria del mio cartellino; sono un fiorentino è normale. Ma di strada ce ne ancora tanta, devo ancora lavorare per migliorare, nei cross di certo come anche nella fase difensiva. Quest'anno per me è stato fondamentale, sono molto cresciuto, ma ripeto, di strada da fare ce ne ancora molta".