A come Angelozzi: il Direttore generale dello Spezia calcio chiama a raccolta al Ferdeghini la stampa sportiva spezzina il giorno dopo l’eliminazione dai play-off per dire forte e chiaro: “Rimango qua”. Non nasconde la delusione e l’amarezza per la sconfitta subita contro il Cittadella, lui per primo si aspettava di più da questi play: “Non solo io, anche la squadra e l'allenatore, ma cosi è lo sport, io non ho dormito anzi ho camminato al porto fino alle 3 di questa mattina con il nostro Team manager Pignotti”. Ma la sconfitta non scalfisce un uomo di calcio del calibro di Guido Angelozzi , che aveva detto arrivando a giugno: “Voglio portare lo Spezia in A nel giro di tre anni”.
Il primo, quello appena concluso, è stato un anno di costruzione, perché Angelozzi ha dovuto rivoluzionare la rosa, restituendo la fiducia a giovani di proprietà che si stavano smarrendo come Vignali, Okereke, lo stesso Maggiore: “Devo ringraziare il giocatore e i procuratori per la volontà di rimanere a Spezia”. Con le sue capacità, il Dg è riuscito a creare un tesoretto che sarà la base dello Spezia prossimo venturo. “Ogni anno uno o due pezzi vanno ceduti per far tornare i conti, lo facevo io al Sassuolo ma lo fanno anche le big di serie A. Non dimentichiamo che lo Spezia è una delle poche società a non avere debiti, a pagare con puntualità gli stipendi e i fornitori, e tutto questo grazie alla proprietà (Gabriele Volpi NDR) che non ha mai fatto mancare il suo supporto”. Pur non venendo mai allo stadio? “Con la proprietà non ho mai avuto un problema, anzi: mi è stata data carta bianca, ed è anche per questo che ho intenzione di rimanere, perché qui credono nel mio modo di lavorare, preferisco lavorare in una piccola realtà come Spezia perché qui mi sento Guido Angelozzi, è ovvio non tutti sono d’accordo, chi mi segue sta con me chi non mi segue cambia aria”.
Chi sono i giocatori pronti per il salto di qualità? “Io dico Okereke e Augello da subito, David ha avuto una crescita straordinaria, ieri a vederlo c’erano osservatori italiani e inglesi di almeno quattro squadre, poi dico Augello: Marino nemmeno lo conosceva, lui per qualità tecniche, fisiche e mentali può dire la sua in A da subito, ma non mi fermo qui: l’anno prossimo anche Maggiore e Vignali li vedo in pole position”. E su Galabinov cosa dice? “Ci aspettavamo di più da lui, almeno 10-12 gol, non è andato come previsto, la responsabilità è la mia, va detto che ha avuto problemi fisici ma sono convinto che ci può dare di più”. Da dove ripartire? “Prima di parlare dei nuovi giocatori dico mister Marino: a giorni avremo un incontro per parlare del futuro. Lui è l’artefice del bel gioco espresso dalla squadra durante tutto l’anno, è mancato un po’ di sano cinismo anche perché lo Spezia ha voluto giocare sempre al calcio senza fare calcoli. Spero che Marino intenda continuare con noi”. Un ultimo pensiero? “Ringrazio la città e i tifosi, che tutto l’anno ci hanno seguito e supportato, compresi i 15 fedelissimi presenti sugli spalti di Lecce che non ci hanno mai lasciati da soli”.
Foto. Spezia Calcio