Il calcio è spesso contenitore di storie romantiche, cariche di sentimento. Lo è sicuramente per i fratelli Esposito, che da piccoli hanno abbandonato la propria città, Castellammare di Stabia, senza mai dimenticare le proprie origini. Salvatore e Pio stanno facendo la fortuna dello Spezia. Entrambi simbolo della rinascita della squadra in maglia bianca che, dopo tante difficoltà, è tornata a recitare un ruolo da protagonista nel campionato cadetto. Domenica, per loro, una partita speciale, che toccherà il cuore dei ragazzi. Di fronte, infatti, ci sarà la Juve Stabia. La squadra che tifano fin da bambini e che, da veri professionisti, dovranno affrontare senza remore al "Romeo Menti". Per loro non uno stadio qualunque.
Noi di Gazzetta Della Spezia siamo risaliti agli albori del talento. Lo abbiamo fatto grazie all'aiuto di chi i fratelli Esposito li ha visti crescere, a chi fin dal primo momento aveva capito il potenziale di una famiglia di fenomeni. «Scugnizzi nati e cresciuti a pane e pallone», così li ha definiti Ciro Amore, Presidente dell'ASD Club Napoli di Castellammare dal 1980, con il quale abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chicchere. «Già a sette/otto anni frequentavano il campetto che adesso stanno ristrutturando - ci racconta Amore. - Poi, quando nel pomeriggio la Juve Stabia si allenava, li trovavi sempre al “Romeo Menti” assieme ai calciatori».
Una storia che parte dal centro sportivo del ASD Club Napoli di Castellammare. «Vennero a tesserarsi da noi quando Salvatore aveva circa 11 anni mentre Sebastiano (Il secondo dei tre fratelli. Anche lui calciatore professionista, attualmente nell'Empoli ndr) 9. Un giorno il nostro mister Ernesto Ferraro chiamò il Sig.Clerici, responsabile delle giovanili del Brescia, invitandolo nel nostro centro per fargli vedere Gianluigi Donnarumma (Attuale giocatore del Paris Saint Germain e della nazionale italiana ndr). Nel frattempo il mister buttò dentro il talentino Sebastiano e lo mise in campo assieme ai ragazzi più grandi. Clerici se ne innamorò e chiese alla famiglia Esposito di andare a Brescia. Il padre accettò la sfida.
Sebastiano era più talentuoso - spiega Amore, - ma Salvatore era più caparbio e ha sempre avuto la voglia di arrivare, glielo si leggeva negli occhi. Pio a quei tempi aveva circa 6 anni e giocava con i pulcini. La sua carriera di calciatore è iniziata a Brescia. L'ho seguito meno ma ho potuto constatare la sua forza quando tornavano in estate per allenarsi sul campo».
Una famiglia con la parola "calcio" impressa nel DNA, capace di portare tre fratelli su tre nel calcio professionistico. Tutto nasce «dal nonno Salvatore che giocava a calcio - racconta Amore. - Anche Agostino, il padre, ci ha giocato. Loro abitando in un rione erano conosciuti e già lo erano come famiglia per questo insieme di motivi». Ciò si inserisce in un contesto florido calcisticamente parlando, quello di Castellammare. «Da questa città sono usciti tanti altri talenti del mondo del calcio - ci riferisce il Presidente dell'ASD Club Napoli di Castellammare. - da Quagliarella, passando per Mirante e i fratelli Donnarumma, fino ad arrivare, appunto, alla famiglia Esposito». Con grande orgoglio Amore ci racconta inoltre che «Fatta eccezione per Quagliarella, tutti gli altri sono passati dal Club Napoli di Castellammare».
Ora all'orizzonte la sfida alla Juve Stabia al "Menti", a circa 100 metri dal Rione Cicerone, dove i fratelli Esposito sono cresciuti. «Sono certo che sarà dura per loro giocare questa partita, si dovranno confrontare con la loro squadra del cuore ma sono professionisti e daranno tutto per lo Spezia - assicura Amore. - Io dico forza Juve Stabia (ride ndr) ma spero loro facciano una grande partita. Gol di Pio su assist di Salvatore? Mi farebbe tanto piacere. Tra l'altro è già successo anche la settimana scorsa - aggiunge il Presidente del Club Napoli di Castellammare. - So solo che per loro sarà molto dura perché hanno la Juve Stabia nel cuore. Speriamo in una bella partita».
Tanta riconoscenza nei confronti del loro primo Presidente. «Io e i ragazzi ci sentiamo sempre, ogni volta che vengono qui passano a trovarmi - spiega Amore. - In estate vengono ad allenarsi nella nostra struttura, io gli apro il centro e loro si allenano. Salvatore mi ha invitato a vedere la partita di domenica». Unita a un rapporto indissolubile con le proprie radici, che ha portato i ragazzi a ristrutturare il campetto del Rione nel quale da piccoli muovevano i primi passi con il pallone. «Mi ha anche invitato all’inaugurazione del campetto lunedì. Un gesto che mostra il valore di questi ragazzi. Una volta sono venuti e si sono messi a palleggiare in mezzo ai ragazzini, sono sempre stati umili e tali sono rimasti».
Il Presidente del Club Napoli di Castellammare conclude sulle prospettive dei fratelli. «Nutro grandi speranze in tutti e tre i ragazzi. Il consiglio che gli ho sempre dato è quello di stare tranquilli e agire da professionisti. Pio per me arriverà in nazionale, ne sono certo, mentre Sebastiano ha raggiunto la Serie A e deve tenersela stretta. Dove può arrivare Salvatore? Eh, Salvatore per me è come un figlio. Non posso che auguragli di tornare in Serie A, in cui secondo me potrebbe fare benissimo. Gli auguro di salire quest'anno con il suo Spezia e di fare il massimo campionato con quella maglia, perchè lui li sta bene e quella è la squadra che fa al caso suo».