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Terzi a GdS: "Questa città vive per lo Spezia, spero nella promozione. Voglio formare gli aquilotti del futuro” In evidenza

di Francesco Busoni - Speciale 118 anni dello Spezia Calcio, la nostra intervista in esclusiva a Claudio Terzi.

Oggi si festeggiano i 118 anni dello Spezia Calcio. La società di Via Melara dal 10 ottobre 1906 ad oggi ha scritto la sua storia attraverso tanti giocatori. Uno dei più importanti passato dal Golfo dei Poeti e attualmente in città alla guida della formazione Primavera delle aquile è Claudio Terzi. L'ex difensore e capitano dello Spezia fa sicuramente parte di questa storia pluricentenaria grazie al record di presenze all-time (218) in maglia bianca e leader dell'armata targata Vincenzo Italiano che ha conquistato la storica promozione in Seria A nell'annata 2019/20.

Terzi ha fatto di Spezia la sua seconda casa e, come detto, oggi ha assunto il compito di crescere in Primavera le aquile del domani contribuendo allo sviluppo della società:

"Sono molto soddisfatto del lavoro fatto - spiega l'allenatore dell'U19 - da quando siamo partiti il 22 luglio perchè oltre alle 4 partite di campionato, abbiamo fatto due ottime prestazioni anche in Coppa Italia, sono arrivati i risultati che fanno sempre piacere perchè creano entusiasmo e fanno capire ai ragazzi l'importanza del lavoro che stiamo facendo. L'ultimo sabato è  arrivata prestazione importante non coincisa con il risultato, ma nel calcio è cosi a volte. Dovevamo essere più bravi a gestire quei 10 minuti in cui siamo andati in difficoltà contro il Benevento ma sono contento del lavoro che i ragazzi stanno facendo. C'è sempre tanto margine di crescita, abbiamo ragazzi non ancora maggiorenni o lo sono da poco e stiamo lavorando sotto molti aspetti. Posso contare su enormi qualità tecniche-tattiche importanti ma anche e soprattutto morali importanti ai fini di portare qualche ragazzo in prima squadra". 

"Lo scopo del settore giovanile - spiega Terzi - è quello di portare più ragazzi possibile in prima squadra, non solo allo Spezia ma anche in altre squadre professionistiche di B e di A. L'obiettivo che si devono porre i ragazzi è questo a partire dall'U17 e poi ancora di più quando arrivano in Primavera. Il risultato sportivo è importante ma deve passare in secondo piano, prima si devono curare le prestazioni. Poi se il risultato arriva ancora meglio perchè è innegabile che è la prima cosa che si chiede quando finisce una partita ed è quella cosa che ti permette di lavorare meglio con i ragazzi. Se i miglioramenti in termini di prestazioni però arrivano, nove volte su dieci arriva anche il risultato".

"Per quanto riguarda Bertola e Giorgeschi, c'è da fare un discorso diverso da quello di Benvenuto e Candelari. - i primi frutti del lavoro targato Vecchio/Terzi - Innanzitutto sono anche più grandi, Candelari e Benvenuto sono due 2005, uno al secondo anno e uno al primo coi grandi. Il consiglio che do a loro è quello di giocare, Bertola è cosi adesso perchè è andato a fare esperienze formative a Montevarchi, ha fatto percorso con il settore giovanile e poi il salto in Serie C, così come Giorgeschi alla Pro Sesto. Se la tua squadra non ti può permettere un post perchè magari è in B o A, fare un anno in prestito in C è tutta esperienza: giochi, magari sbagli però poi sei più pronto e maturo quando torni. Quando sali di livello hai già commesso determinati errori, hai dentro di te un background che ti permette di affrontare meglio le partite. L'importante è mettere nelle gambe minuti".

"A volte i ragazzi crescono da un anno all'altro - riguardo Bertola - cresce la consapevolezza nei propri mezzi e anche il livello tecnico si alza, quindi anche qualcosa che non ti aspettavi può avvenire. I mezzi Bertola li ha sempre avuti, ha personalità con e senza palla, inizia sempre le azioni dello Spezia. Anche Giorgeschi e Benveunto hanno grandi margini di crescita cosi come Candelari. D'Angelo sta dando grande spazio e crede molto in questi ragazzi lo dimostrano le chance concesse fino ad ora proprio a Candelari".

"Di Giorgio è partito in ritiro con la prima squadra - sul baby prodigio e attaccante della sua Primavera - poi è chiaro che adesso lo Spezia ha tanti attaccanti perchè ha lavorato bene sul mercato, ha tanta scelta. Giusto che, come ho detto prima, lui giochi. Poi il percorso, se non riesce a entrare in prima sqaudra, è quello di andare a fare esperienza in una prima sqaudra magari anche in Lega Pro. Dopo aver giocato con la Primavera questo è il passaggio che i ragazzi devono fare. Uno-due anni di esperienza tra i grandi sono fondamentali e sicuramente è servito ai vari Bertola e Giorgeschi".

"Non è facile avere rapporti con la prima squadra lavorando in strutture diverse, la quotidianità non la vivi - ci spiega Terzi in merito al rapporto con D'Angelo. Lui è straimpegnato e quindi non c'è quel rapporto stretto. Naturalmente quasi tutti i giorni i nostri ragazzi vanno ad allenarsi con la prima squadra, oggi per esempio vanno addirittura in 4 ed è importantissimo. Fisicità ritmo, velocità di passaggio, è tuttop diverso e quando tornano in Primavera alzano il loro livello. Capiscono che livello ci vuole per giocare coi grandi, è sempre un bene quando loro si allenano con la squadra di D'angelo".

"Io sono contentissimo del percorso che sto facendo, allenare è sempre quello che ho voluto fare una volta finita la carriera - sul percorso di Terzi a livello personale.  Anche quando giocavo cercavo di capire qual era il mio pensiero su come allenare. Ora sto cercando di imprimere le mie idee nei giocatori, voglio vedere i risultati non solo in campo ma nella crescita morale e mentale dei ragazzi. Ora voglio concentrarmi sulla Primavera dello Spezia poi vedremo il futuro".

“Non so come sia il gruppo quindi non so se ci sono similitudini con quello della promozione - sulle parole di Vignali dopo la Reggiana. Dall'esterno vedo che sono molto legati, hanno sofferto insieme l'anno scorso, il soffrire per uno stesso obiettivo li ha uniti. Sicuramente quando con Italiano siamo saliti dalla B alla A e poi ci siamo salvati si è creato un gruppo speciale, lo zoccolo duro era insieme da tanti anni. Trovavo una cultura del lavoro aldilà dell'allenatore che è stata importante. Tutti aiutavano sia i nuovi sia l'allenatore che arrivava: Mora, Bartolomei, Mastinu e tanti altri hanno aiutato a creare quel gruppo che ha scritto una pagina di storia dello Spezia. Il gruppo è un fattore fondamentale, quell’indentità di gruppo ti porta a lavorare bene e tanto. Nei momenti di difficoltà ti aiuta a non disunirsi e a lavorare bene".

"E' stato un anno particolare - quello della promozione - con il COVID non abbiamo mai mollato ci allenavamo a casa, ci sentivamo sempre su whatsapp, la squadra ha continuato a lavorare anche nei giorni che non potevamo stare insieme e infatti quando siamo rientrati eravamo tutti allenati e in forma. Post covid abbiamo fatto un cammino fantastico coronato dal terzo posto e vittoria playoff".

"Quando sono arrivato dal Palermo che era in A - Terzi va indietro nel tempo - ho capito sin da subito che c'era un progetto importante, una passione irrefrenabile da parte della città. È una tifoseria che soffre con la squadra e gioisce con lei, ti fanno sempre sentire indispensabile. Questa città vive per lo Spezia calcio. Io qui ho conosciuto tanti amici, per me Spezia è una seconda casa, mio figlio è nato qui, la mia famiglia ha deciso di stare e vivere qua, quindi sarò sempre legato a questa città e questa società qualsiasi cosa dovesse cambiare nella mia vita lavorativa. Il mio cuore sarà sempre legato a loro e vedo che la città è legata a me, lo vedo quando giro la città e vado a vedere le partite. Questo penso sia un legame che andrà avanti a prescindere da tutto".

"Per quanto riguarda lo Spezia prima squadra - un ultimo pensiero sugli obiettivi delle due formazioni aquilotte - io spero che possano mantenere quella posizione di classifica perchè stanno dimostrando in campo con il lavoro che possono stare lì. È una squadra che fa giocare male gli altri, esprime un buon gioco, difficile da affrontare. La città si sta identificando con questa squadra che non molla mai, il pubblico dello Spezia ama e ha portato un seguito importante allo stadio. Per quanto riguarda noi per me attualmente l'importante è lavorare sulla crescita anche di testa dei ragazzi. Sto cercando di dare più nozioni possibili per portare più ragazzi possibili tra i professionisti, poi se viene il risultato ben venga".

Fonte foto: SpeziaCalcio.com 

 

 

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