Non bastano 10' di recupero e 4 attaccanti negli ultimi 15' per raddrizzare la partita all'Arechi di Salerno:la squadra di Nicola vola a 13 punti nella parte sinistra della classifica, il tifo campano rende il giusto omaggio al giro di campo di Ribery che appende le scarpette al chiodo nel Cilento, ma questa sconfitta pesa troppo per quello che si è visto e - purtroppo - capito sul terreno di gioco.
Si batte sempre sullo stesso chiodo: allo Spezia manca un finalizzatore, un uomo d'area in grado di valorizzare il grande lavoro fatto dalla squadra: basti pensare al primo tempo della sfida odierna, con la Salernitana letteralmente dominata ma con lo Spezia incapace di creare qualcosa in più dell'unica occasione sprecata da Agudelo.
Ma se lo Spezia resta l'unica squadra in Europa a zero punti in trasferta mister Gotti deve essere in grado di capire che con questo modulo e questi giocatori non è possibile andare avanti così: è frustrante non passare in vantaggio dopo aver costruito così tanto nel primo tempo, ma è addirittura avvilente non trovare il carattere per reagire al gol di Mazzocchi che ha messo letteralmente in ginocchio le Aquile.
A fine gara non è mancato il modulo. è mancato proprio il carattere e lo spirito di reazione, incomprensibile con l'ingresso di Maldini, Gotti e Strelec a dar man forte a Nzola.
Un punto in tre scontri diretti è un bilancio amaro, perché contro le matricole Monza e Cremonese e la Salernitana di oggi si poteva e si doveva fare di più.
Lo Spezia invece resta bloccato a quota 9 punti, e le prossime sfide saranno contro la Viola di Italiano al Picco e contro il Milan di Pioli a San Siro, non proprio due avversari morbidi, ma a questo punto lo Spezia dovrà confermare la "legge del Picco", mettendo in trasferta più furore per cercare di non essere sottomesso.