Troppe occasioni sprecate dallo Spezia e il pessimo arbitraggio di Pezzuto consentono alla Roma di spuntarla sul Sassuolo conquistando il settimo posto che vale la Conference Cup.
Finisce 2 a 2 la sfida che chiude il campionato dello Spezia, un pareggio che alla vigilia poteva sembrare un obiettivo difficile per le reali motivazioni giallorosse, ma stasera lo Spezia poteva chiudere il primo tempo 3 a 0 senza troppe discussioni, davvero tante le occasioni create (e sprecate) dalle Aquile, ma va bene così.
Va bene così perché una volta di più lo Spezia ha dimostrato di poterci stare in questa categoria a pieno titolo, perché in termini di gioco e personalità ha dimostrato di non essere una meteora lungo tutta la stagione.
La sfida di stasera doveva vedere una Roma all'arrembaggio dal primo minuto, invece dopo i primi 47' dominati dallo Spezia solo nella ripresa la squadra di Fonseca ha alzato il ritmo e ha trovato le occasioni grazie alla tecnica individuale indiscutibile dei suoi giocatori offensivi.
Ma anche nella ripresa lo Spezia ha avuto le chances per chiuderla, anche un po' di sfortuna sulle scorrerie di Agudelo, bravo a ripartire palla al piede e a scodellare palle interessanti per i compagni.
Alla fine è arrivato il pareggio, che ha evidenziato ancora una volta la mediocrità tecnica e di personalità dell'arbitro Pezzuto, che non ha valutato la trattenuta di Dzeko su Capradossi in elevazione, era netto fallo in attacco senza parlare del VAr di Pairetto che ha convalidato il tutto.