Tempo di bilanci e, al tempo stesso, di prospettive future per il Giro della Lunigiana, corsa a tappe internazionale riservata alla categoria juniores, giunta al quarantasettesimo anno, con cerimonia finale nel suggestivo scenario di Terre di Luni ad Ameglia, sempre più vicina al glorioso traguardo delle cinquanta primavere.
Gli organizzatori hanno espresso il loro apprezzamento a tutte le istituzioni coinvolte, a partire dalla Regione Liguria promotrice dell'evento, alla Regione Toscana, alle Prefetture di Genova, La Spezia e Massa Carrara; dalle Province della Spezia e Massa Carrara, alla Città Metropolitana di Genova. E ancora: dalla Polizia di Stato a tutti i Sindaci dei Comuni teatro di tappa. Senza dimenticare: Giro uomini e Giro donne, le realtà locali, i collaboratori e gli sponsor. E in particolare i volontari, uno dei fiori all’occhiello.
Ancora una volta la tradizione ciclistica ha ottenuto un posto di rilievo nel panorama ciclistico internazionale, sulla scia degli importanti risultati del passato nel segno di Tadej Pogacar, Remco Evenepoel, Hart Tao Georghegan, Vincenzo Nibali, Franco Chioccioli; per non parlare di Stefano Zanini, Alberto Bettiol, Gilberto Simoni, Danilo Di Luca, Damiano Cunego; oltre ai recenti vincitori Piccolo Andrea Lenny Martinez e Antonio Morgado fino al vincitore di quest’anno la speranza francese Léo Bisiaux.
La cronaca delle quattro tappe liguri ha avuto un’eco straordinaria e per la prima volta è stata raccontata dalla troupe televisiva Nazionale di RAI Sport, che ha trasmesso un'ora di sintesi domenicale su RAI Sport, con repliche nei giorni successivi.
La prima tappa è partita dalla Spezia per concludersi nel borgo medievale di Fivizzano. Il giorno dopo, la carovana è ripartita da Massa e ha percorso la Val di Magra fino a raggiungere Bolano, un altro borgo antico. La seconda tappa è stata dedicata al mare del Tigullio. La partenza è avvenuta da Portofino. Da qui i ciclisti hanno raggiunto Santa Margherita Ligure e poi Chiavari. La terza tappa è partita e arrivata a Terre di Luni. L'ultima frazione è scattata dal Consorzio di bonifica e di irrigazione Canale Lunense a Sarzana con traguardo finale a Luni.
È lì che è arrivato dagli organizzatori il ringraziamento a tutte le istituzioni e agli sponsor che hanno sostenuto economicamente la corsa a tappe. Un grazie speciale al comandante Stefano Rossi alla sua trentatreesima edizione, arrivata alle soglie della pensione e al Consorzio Canale Lunense che in occasione dei festeggiamenti del proprio Centenario ha aperto le proprie porte anche al ciclismo. Altro grande riconoscimento per l’apporto di competenza e positività è andato ai cosiddetti Asa e Gog, presidio sicuro di strade e incroci.
Il Giro della Lunigiana ha avuto l’onore di avere al seguito le autorità della Federazione Ciclistica Italiana: il presidente Cordiano Dagnoni, il segretario generale Marcello Gavino Tolu, il presidente del collegio revisori Simone Mannelli. Con loro anche i consiglieri federali Giovanni Vietri e Serena Danesi. E ancora: il commissario Lega ciclismo Cesare Di Cintio, il commissario tecnico degli azzurri juniores Edoardo Salvoldi, il responsabile tecnico juniores Fabrizio Bontempi e l'ex commissario Italiano Juniores Rino De Candido. Non sono mancati i vertici del Comitato ligure della Federciclismo: il presidente Sandro Tuvo e il vice Corrado Cozzani.
Presenti fin dall'inizio grandi campioni del passato come Massimo Podenzana, gli iridati Gianni Bugno e Maurizio Fondriest, oltre all'ispettore di percorso del Giro d'Italia ed ex atleta professionista Maurizio Molinari.
“La presenza dei big dirigenziali ed ex corridori – ha commentato Lucio Petacchi, direttore del Giro - ci ha fatto sentire orgogliosi e ci spinge a fare ancora meglio per il futuro, pronti ad accogliere suggerimenti, critiche e a far sì che questa manifestazione rimanga la più importante gara a tappe internazionale per juniores, esempio mondiale per i giovani che si avvicinano allo sport partendo dalle scuole”.