A fine giugno salvo improbabili deroghe lo Spezia dovrà comunicare la sede di gioco per la prossima stagione, in caso di permanenza in serie A serve un progetto esecutivo da 16.000 posti ma ad oggi tutto tace.
Picco-Day oggi pomeriggio alle 17,30 in streaming in Commissione Lavori Pubblici in Comune: l'opposizione chiede conto al sindaco-tifoso Peracchini sullo stato della questione stadio, il sindaco da parte sua attende risposte dalla nuova proprietà Plateck e accusa le precedenti amministrazioni di inerzia. Il rischio che tutto ciò si trasformi in uno scarica-barile è grosso e concreto, ma le variabili in gioco sono davvero numerose e non dipendono solo ed unicamente da questo o quel soggetto.
Partiamo da quanto fatto ad oggi da Palazzo Civico: è di inizio marzo la Delibera completa di piano economico e finanziario che mette nero su bianco cifre e interventi sullo stadio: per la demolizione e ricostruzione della curva Piscina servono 2,7 milioni di euro, per la demolizione e ricostruzione della tribuna ne occorrono 18,7 milioni, infine la copertura della curva Ferrovia costa 4,6 milioni: totale 26 milioni di euro complessivi, neppure troppi a giudicare dai budget di altri stadi in progetto tra serie A e serie B (vedi qui) . Di questi, circa 3 sarebbero finanziati da un mutuo contratto dal Comune, mentre sui restanti 23 c'è solo un grosso punto interrogativo.
Lo Spezia calcio targato USA non si è ancora pronunciato, ma il tempo passa ed entro fine giugno dovrà essere comunicata la sede delle partite nella prossima stagione delle Aquile, in caso di permanenza in Serie A, essendo scaduti i termini della deroga che permetteva l'utilizzo del Picco solo in questa stagione a fronte degli interventi d'urgenza fatti dal Comune e costati oltre 1 milione di euro, non sufficienti però per la prossima stagione al netto di improbabili ripensamenti da parte della Lega, pur auspicati da Peracchini considerato che nella stagione in corso la deroga del primo anno in serie A concessa alle Neo promosse non è stata praticamente mai utilizzata.
Tra i dubbi sollevati sul nuovo stadio da 16.000 posti – che il neo-commissario di Forza Italia Nanni Grazzini vorrebbe edificato ex-novo nell'area Enel – anche i limiti del progetto presentato dal Comune, privo di appeal rispetto ad attività complementari che caratterizzano gli stadi moderni come negozi, gallerie commerciali eccetera, fattori indispensabili per garantire un certo ritorno degli investimenti effettuati da soggetti privati.