"Conosco molto bene questo modo di far politica. E’ quello di nascondersi dietro a sigle inesistenti, già tante volte usato per attaccare Peracchini, quando il sottoscritto si rifiutava di farlo.
L’unico canale ufficiale e reale con il quale si può esprimere un gruppo rappresentato in Consiglio comunale è quello del suo capogruppo e portavoce".
"Questo perché se dovessero nascere delle conseguenze legali rispetto a quanto si afferma in un comunicato è il suo portavoce che ne viene chiamato a rispondere, essendo “Per la nostra città” una espressione civica e non un partito con una sua direzione politica, uno statuto, né tantomeno una associazione regolarmente depositata. Ricordo che fu proprio uno di questi comunicati , quello in cui si attaccava l’attuale sindaco di avere fatto andare in pensione l’ex amministratore delegato di ACAM Garavini senza averlo rimosso, ad avere determinato di fatto la “cacciata” del gruppo Per la nostra città dalla maggioranza, attraverso la esclusione dalle chat e cosa più importante dalle riunioni della stessa".
"Peraltro in quella occasione, che non era la prima in cui questa o altra sigla di un “coordinamento inesistente”, si sostituiva al sottoscritto, io mi dissociai anche a mezzo stampa.
Ecco, oggi il coordinamento che non c’è, non c’è mai stato e mai ci sarà, visto il modo personalistico e assolutamente individuale dell’ex leader del gruppo di far politica, torna a far sentire la sua voce.
Lo fa però, questa volta, non per attaccare Peracchini ma per fare a questo una “marchetta” menando fendenti a vuoto, cioè al passato, cosa sempre molto comoda in politica, quanto però stucchevole e irrispettosa del dolore altrui, quando si parla di problemi seri come quello della Sanità".
"Dell’ex responsabile della nostra salute Federici, infatti abbiamo già detto. Lo abbiamo già contestato abbondantemente. Ora parliamo di cosa succede oggi. Parliamo della necessità di accendere un faro istituzionale su quello che invece si sta facendo per garantire agli spezzini di potersi curare senza dover ricorrere a costosi viaggi fuori provincia. Senza essere sballottolati in un momento tanto difficile della loro vita su e giù tra Spezia e Sarzana".
"Altrimenti, utilizzando una sigla volta unicamente a “mantenere l’anonimato”, ma di fatto facendo politica, seppure il ruolo istituzionale non lo consenta, si cerca solo di farsi belli a “buon mercato”, quando invece l’unico modo per esserlo davvero sarebbe stato da parte di Giulio Guerri, il cui nome compare in bella vista nella sigla e dunque nella firma del comunicato, cogliere al volo l’invito del suo capogruppo e uscire da questa maggioranza, invece che rimanervene prigioniero in cambio, la cosa è evidente di un “titolo nobiliare”.
"Ecco perché non mi dissocio neppure, questa volta dal comunicato in oggetto. Perché sarebbe come dissociarsi dal nulla politico. Ma avverto. Non torniamo a utilizzare indebitamente il nome del gruppo per fare politica facile, attaccando il passato, invece che sollevare dubbi più che legittimi su cosa si stia realmente facendo per ridare in campo sanitario alla città quella dignità e tutela che da troppi anni latita".
Massimo Baldino - (Capogruppo di Per la nostra città)