“Ogni giorno emergono fatti nuovi dall'inchiesta giornalistica sul caso Asti. Oggi apprendiamo che non c'è alcuna traccia di versamenti al Comune da parte degli sponsor delle due mostre al Camec; ma i soldi sono finiti a Startè, l'associazione di Asti. E non risulta alcun incarico del Comune a Startè e Brain, le due creature proprietà di Asti, per organizzazione delle mostre.” Così Federica Pecunia, Pd, Guido Melley, LeAli a Spezia, Paolo Manfredini, Partito Socialista, Massimo Lombardi, Spezia Bene Conune e Luigi Liguori, Spezia bella, forte ed unita, che continuano: “In questa vicenda vale l'adagio “follow the money”. Dove sono finiti i soldi degli sponsor? Parliamo di dieci società indicate come sponsor. Siccome si tratta di due eventi pubblici al Camec, i soldi sarebbero dovuti confluire nelle casse del Comune seguendo le procedure amministrative in modo trasparente. Ma così non è. Quindi, lo ripetiamo, dove sono finiti? Quali sono i flussi di denari? Ed a quanto ammontano le cifre? Attendiamo risposte immediate.”
Puntualizzano i capigruppo di opposizione: “Ci chiediamo anche: ma Peracchini ci è o ci fa? Ha capito di cosa stiamo parlando? Si rende conto della gravità della situazione? Il Sindaco la smetta di tergiversare e prenda posizione. Subito e pubblicamente, non tra venti giorni alla fine dei lavori di una commissione che non potrà far altro che confermare e dettagliare il quadro che sta emergendo: un assessore che utilizza il bene pubblico per scopi personali, suoi e dei suoi amici e sodali. Uno scenario oscuro ed ambiguo, ben al di là del conflitto di interessi.”
Concludono gli esponenti politici: “Rinnoviamo l'invito a Peracchini a togliere ad Asti anche le altre deleghe ed a mettere fine una volta per tutte a questa triste sceneggiata, assumendosi le responsabilità di una crisi politica della sua Giunta e della sua gestione di fronte alla città.”