Non è il tempo della polemica politica. Il sistema di allerta meteo ha funzionato bene e ha messo in luce le capacità tecniche e operative della nostra Protezione Civile. Anche i volontari, dedicando il loro tempo e le loro energie alla comunità, hanno svolto un importante ruolo di monitoraggio e di aiuto concreto, giorno e notte. È necessario anche ringraziare il personale del Porto della Spezia, i piloti e la squadra dei rimorchiatori.
Purtroppo però la discussione deve svilupparsi sempre sul nodo centrale e ancora irrisolto: sulla messa in sicurezza del territorio non si fanno passi avanti. Questo perché se è vero che da un lato i sistemi di protezione passiva funzionano, dall’altro è altrettanto vero che si registra una carenza nei confronti di quelli attivi. Non si fa, o si fa troppo poco, sul fronte della prevenzione.
Manca un’adeguata manutenzione sia nel contesto urbano, con i canali di scolo, i tombini, i sistemi di regimazione, raccolta e smaltimento delle acque; sia in contesto naturale dove a giocare un ruolo fondamentale dovrebbe essere la cura dei corsi d’acqua: torrenti e fiumi, in primis, fin troppo trascurati a partire da quel contratto di fiume annunciato ma mai avviato e finanziato.
In questo panorama è logico si debba ricorrere a una spesa ingente nell’emergenza, nel ripristino e negli eventuali risarcimenti che però sono solo interventi tampone, necessari, ma che ripagano di un danno, purtroppo, già subito.
Questo in prima istanza è ciò che chiederemo in Regione: che sì sostengano le aree colpite dall’ondata di maltempo, ad ogni livello istituzionale, dunque facendo anche appello al Governo centrale con l’apertura dello stato di emergenza.
I danni vanno risarciti rapidamente, le attività agricole, produttive, commerciali e l’importante settore della mitilicoltura, messa in ginocchio dal maltempo, devono essere sostenute e rimesse in pista. Il decoro urbano deve essere ristabilito.
Poi però serve uno sforzo maggiore e di prospettiva. È necessario investire di più e meglio nella protezione attiva del territorio perché è fondamentale la prevenzione.
Un ragionamento deve essere fatto anche sul sistema di allertamento.
Ci deve essere una maggiore interazione con la Prefettura e le autorità del territorio. Allo scattare dell’allerta rossa, o comunque quando ritenuto necessario, non ci si può limitare a chiudere soltanto le scuole. Punto primo perché si crea un danno sociale ed economico alle famiglie, visto che col lavoro non si sanno dove lasciare i bambini. Punto secondo perché tutti i cittadini e i lavoratori meritano di essere tutelati. Il Porto della Spezia, ad esempio, andava chiuso fin dalle prime ore di allerta.
È costoso, certo, i lavoratori non devono rimetterci nè in retribuzione nè in giornate di ferie, ma si deve fare un ragionamento complessivo che riguardi sia gli uffici e i servizi pubblici che le attività private. Ciò che non è essenziale deve rimanere chiuso.
Francesco Battistini
Consigliere Regionale liberaMENTE Liguria