Il Presidente della Provincia Cozzani e l'Assessore regionale all'Ambiente Giampedrone hanno comunicato che a Boscalino di Arcola dovrà sorgere un impianto di biodigestione dei rifiuti organici con produzione di gas ed energia recuperata dalla relativa combustione. Si valuterà inoltre se dimensionare l'impianto per ospitare anche i rifiuti organici provenienti dall'area del Tigullio priva di impianti di trattamento. La proposta è all'esame del Consiglio Provinciale che entro fine luglio dovrà approvarne la relativa localizzazione.
I precedenti di questa notizia sono però questi. Prima di Boscalino la localizzazione dell'impianto energetico era prevista a Saliceti dove già è in funzione un impianto di trattamento dei rifiuti indifferenziati per la produzione di CDR (combustibile da rifiuto). Nell'ultimo mese i cittadini della zona compresa tra i comuni di Vezzano Ligure e S.Stefano di Magra hanno fortemente contrastato la scelta mettendo in luce gli impatti ambientali dell'impianto, ottenendo così l'appoggio del Comune di S.Stefano di Magra che ha votato contro l'installazione e posto in mora Provincia e Regione che hanno quindi riorientato la collocazione su Arcola.
A questo punto poniamo tre semplici domande ai due amministratori del centrodestra governante in Regione e Provincia.
La prima domanda, di pura logica, è semplicemente questa: perché se l'impianto non va bene a Saliceti dovrebbe andar bene ad Arcola?
La seconda domanda, di natura ambientale: se è vero che la dismissione della centrale a metano dell'ENEL, adiacente all'ipotetico impianto di Boscalino, è frutto delle battaglie ambientaliste di oltre ventanni, perché perseverare nella combustione di metano, peraltro proprio sotto una comunità abitata come quella di Ville d'Arcola e Pitelli della Spezia, senza sottovalutare i rischi micobiologici indotti dall'ingresso e trattamento di migliaia di tonnellata di rifiuti organici putrescibili e l'incremento di traffico veicolare in una realtà scarsamente infrastrutturata?
La terza domanda, tutta di natura politica: se è vero che la nostra provincia serve già oggi la provincia di Genova ospitando circa 70. 000 tonnellate di rifiuti indifferenziati a Saliceti (la discarica di Genova è chiusa, nel Tigullio non esiste l'ombra di un impianto e la raccolta differenziata della provincia di Genova è pari al 43% contro il 67% di quella spezzina ), perché non chiedere alla Provincia di Genova di ospitare almeno le 20.000 tonnellate dei nostri rifiuti organici e le circa 5000 tonnellate di scarti di Saliceti? Saremmo sempre in credito senza dover pensare sul nostro territorio a nuovi impianti come un biodigestore ed una discarica di servizio, non vi pare signori Cozzani e Giampedrone? O forse chiedere uno sforzo, peraltro sempre vantaggioso, ai territori "amici" di Genova e del Tigullio potrebbe costare qualche consenso politico!
Per queste considerazioni, considerata l'irriverente retorica delle nostre domande, chiediamo al Consiglio Comunale di Arcola di votare contro l'installazione a Boscalino, al Consiglio Provinciale di escludere il biodigestore dal territorio provinciale ed al Consiglio Regionale di riequilibrare in modo equo sul territorio regionale la distribuzione degli impianti per il trattamento e la gestione dei rifiuti urbani. Su queste basi il PD di Arcola si impegna a lanciare una petizione popolare tra i cittadini di Arcola e La Spezia per il sostegno alla battaglia ambientale.
Unione Comunale PD di Arcola