"Prima di tutto devono venire gli esseri umani, su questo non si deve fare un passo indietro - ha affermato Emanuele De Luca - La situazione è chiara, il governo attuale ha l'obiettivo di scaricare la colpa sui più deboli, trovare i soliti capri espiatori di fronte a politiche sociali che non sappiamo affrontare. Ci troviamo di fronte ad una guerra tra poveri, che non inizia ora con il Governo Lega - Cinque Stelle, ma va avanti da anni.
Oggi, è evidente, c'è uno scivolamento dell'opinione pubblica a destra, ma c'è anche un paese che ha deciso di resistere ed è da qui che bisogna ripartire.
Ora, infatti, in contemporanea alla Spezia, ci sono manifestazioni in molte città italiane.
La Spezia è un porto e questa mobilitazione, che è nata dal basso, scaturisce dall'idea che i porti sono nati per accogliere. non esistono porti chiusi.
Ma oggi siamo qui per dire non solo questo, ma anche che non vogliamo i lager in Libia, non vogliamo la Siria come ora, non è che se non vediamo affondare delle persone i problemi sono risolti.
Dobbiamo affrontare questa tematica con serietà ed umanità, non dobbiamo fare come negli ultimi anni perchè ci sono problemi che vanno ben oltre il Mediterraneo".
"Si dice aiutiamoli a casa loro - ha concluso De Luca - visto che l'indotto spezzino gira intorno al militare, smettiamo di vendere armi ai paesi in guerra, visto che la maggior parte dei migranti viene da zone di conflitto2.
Infine una provocazione: "Noi lanciamo anche uno scambio di ostaggi: 629 di quei migranti contro 629 simpatizzanti di questo governo".