La percezione turistica rappresenta la fase in cui un consumatore, dopo aver selezionato gli stimoli pubblicitari, si rende conto dell'esistenza di un prodotto turistico che può soddisfare un bisogno appropriato alle sue esigenze. Se in un territorio chi decide l'offerta turistica non è in grado di gestire le leve commerciali necessarie a far funzionare un prodotto turistico, in termini di marketing mix e posizionamento sul mercato, le conseguenze negative possono essere devastanti, ed andare a colpire in primo luogo coloro che di turismo potrebbero vivere, e che invece fanno i conti con i mancati introiti derivanti da una gestione inefficiente del settore.
Cittadini, commercianti e ristoratori non sono più operatori attivi, ma soggetti impossibilitati a porre in essere le loro potenzialità. In una zona che di Commercio e Turismo vive, occorre fare del territorio stesso un prisma in grado di riflettere, con le sue mille sfaccettature, tutte le sue potenzialità. Un territorio valorizzato esprime nell'immediato una sensazione di accoglienza, positività, ottimismo. Questo a Sarzana ormai accade raramente. Non basta scrivere ed invocare la Regione con proclami elettorali per fare, di Sarzana, una meta turistica. La programmazione è complessa, ed è evidente che fino ad ora sono stati commessi errori strategici di non poca rilevanza.
Ci si può chiedere come mai Sarzana abbia preferito non aderire al distretto turistico di La Spezia e delle Cinque Terre ma a quello di Santo Stefano, fermo da novembre 2017. Ci si può chiedere come mai una settimana fa la stazione di Migliarina sia stata dichiarata stazione ufficiale per le fermate del Cinque Terre Express con parcheggi ed investimenti ad hoc. E ancora, ci si può chiedere se Sarzana sia pronta ad una richiesta del genere.
Si fa fatica a capire la logica di questa strategia, che ricorda più la conseguenza di un'occasione persa, e noi non troviamo risposte positive.
I Tour Operator conoscono poco Sarzana perché raramente la nostra amministrazione sponsorizza la partecipazione alle Fiere di settore per promuoverla: abbiamo un patrimonio storico, artistico e religioso quasi sconosciuto non solo ai turisti ma anche ai sarzanesi. Bisogna inoltre considerare il fatto che il centro non è strutturato per accogliere un autobus in sosta molte ore.
La segnaletica è totalmente inesistente. Un turista che arriva non ha idea, uscendo dalla porta della stazione, di dove possa essere il centro storico. Non si trovano indicazioni né in italiano né in una qualunque altra lingua. Chi si occupa del turismo non ha pensato all'utilità del materiale informativo e pubblicitario come strumento utile per indirizzare ed attrarre i turisti in città? Ci sembra che il turismo diventi argomento di dibattito solo in campagna elettorale.
Vogliamo approfondire la questione del turismo religioso. Porta Romana e Porta Parma sono tagliate fuori dal centro storico. La cartellonistica, apparsa solo da pochi giorni, si trova lungo il Canale Lunense. Basta entrare in Toscana per percepire da subito un'attenzione diversa al territorio. La Toscana è stata capace di ottenere milioni di euro tra bandi e finanziamenti, organizza maratone, percorsi e menù per i pellegrini, rispondendo alle esigenze specifiche di questo tipo di turista. A Sarzana lavori e sovvenzioni vengono sospesi perché non viene fatta manutenzione alle canale, requisito essenziale per accesso al bonus, richiesta dalle Belle Arti. E anche questa occasione è andata persa.
E infine le crociere. A Sarzana non sono state considerate interessanti. Ebbene, contano 460.000 sbarchi a stagione. Nel 2019 sono previsti 700.000 arrivi con una stima di spesa procapite a sbarco di 59 euro. I crocieristi sbarcano per visitare i luoghi di interesse, per comprare souvenir, per mangiare e bere prodotti tipici, per fare escursioni nel territorio. L'idea di una Sarzana Tax Free non è mai venuta in mente a nessuno. Spezia ha un mercato di 39 milioni di euro annui indotto dai croceristi.
Solo pochi giorni fa ha attraccato a La Spezia la più grande nave da crociera al mondo, la Simphony of the Sea, che trasporta 7000 persone e fa scalo una volta a settimana: il 10 % non sbarca, il 50% compra escursioni a bordo e il restante 40% transita al terminal: questi sono potenziali turisti interessati a venire a Sarzana, che potrebbe così entrare nel circuito come metà di interesse culturale, religioso, sportivo, eno-gastronomico.
Ancora non riusciamo a capire come si possa essere in così forte ritardo di fronte ad un'opportunità che si presenta ogni settimana, ad ogni sbarco. Noi siamo pronti per coglierla. Cosi come siamo pronti a mettere tutto il nostro impegno per cogliere anche tutte le altre opportunità che Sarzana offre.