Oggi si è riunita la IV° commissione consiliare (politiche sociali, cultura), su richiesta dei gruppi consiliari d’opposizione, per discutere dell’annosa questione che sta tenendo banco da diversi giorni sulla stampa locale in merito al trasferimento del centro Dialma Ruggiero dal settore cultura a quello del patrimonio. Questo aveva sollevato le preoccupazioni di alcuni esponenti d’opposizione del consiglio comunale (leggi qui) e avevamo deciso di intervistare l’assessore alla cultura Paolo Asti per cercare di far chiarezza in merito alla vicenda (leggi qui).
Per l’occasione è stato convocato proprio l’assessore alla cultura Paolo Asti che ha aperto la discussione: “La giunta ha messo in atto le linee programmatiche votate dal consiglio comunale, dove non si parlava assolutamente né di vendere, né di privatizzare, né di cambiare destinazione d’uso al Dialma Ruggiero. C’è da tenere presente un fatto: nel 2017 gli archivi multimediali sono stati trasferiti nella nuova sede della Mediateca Regionale di via Firenze e quindi il secondo piano del Dialma Ruggiero è rimasto privo di funzioni".
"Non abbiamo tanto l’obiettivo di incrementare la redditività in ambito di affitti degli spazi perché a conti fatti gli obiettivi dell’amministrazione, ovvero i 30 mila euro l’anno, sono sempre centrati e superati, quindi gli spazi e i canoni previsti sono quelli indicati dai regolamenti comunali, semmai l’intento è, attraverso un nuovo modello di gestione, di ridurre i costi gestionali corredati alle attività che andiamo a svolgere. La nostra intenzione è di convocare tutte le associazioni, sia quelle presenti, sia quelle che hanno fatto uso temporaneo degli spazi sia quelle che, venute a sapere degli spazi liberati, ci hanno contattato”.
Ci tiene però da subito l’assessore Paolo Asti a specificare che oggi non entrerà nel merito di quella che verrà fatto con il bando “Quello che faremo con il bando lo dirò dopo aver incontrato le associazioni. Non sono disponibile oggi ad entrare nel merito di quello che sarà il bando di domani”.
Interviene quindi il vice presidente della commissione Roberto Centi: “Io volevo rimanere sul piano culturale, ma siccome la si butta sul piano politico mi trovate. Mi chiedo, qual è allora il ruolo della commissione?”. A queste parole l’assessore Asti decide di alzarsi con l’intento di abbandonare la commissione, con il presidente Marco Frascatore che insiste nel richiamare al tavolo della discussione l’assessore che a sua volta invita il presidente a mantenere la discussione all’interno dell’ordine del giorno, sollevando le polemiche di alcuni commissari.
Alcuni commissari presenti sottolineano come sarebbe stato più opportuno passare prima per un ascolto delle associazioni. Si susseguono a questo punto le dichiarazioni e le domande dei diversi commissari come Paolo Manfredini e Massimo Lombardi che richiedono delucidazioni in merito a questa scelta.
“Io continuo a non capire il passaggio dalla cultura al patrimonio - afferma il commissario Lorenzo Forcieri - La spiegazione che ci è stata fornita dimostra che era necessaria una discussione generale prima di fare questa scelta. L’unica cosa che ho capito è il fatto che c’è un problema di costo di gestione e il comune vuole fare un bando per cui chi sarà presente in questa struttura si assumerà i costi della gestione. L’impressione che ho avuto io è che ci fosse una volontà di un certo tipo che sottendeva la decisione di passare dalla cultura al patrimonio, cioè di poterla mettere tra le strutture da alienare. Poi, sulla base delle reazioni e su ulteriori valutazioni, c’è stata una decisione contraria. Non sarebbe meglio sospendere l’efficacia della delibera e affrontare la discussione sugli indirizzi culturali di questa come di altre strutture e dopo vedere se è ancora necessario questo passaggio?”.
A queste parole l’assessore Paolo Asti risponde: “Lei ha pensato male ma non ci ha azzeccato per nulla. Non abbiamo mai pensato di vendere o alienare la Dialma Ruggiero, glielo ripeterò in tutte le lingue!” e qui saltano i nervi ed inizia una vera e propria bagarre in cui l’assessore Asti e il commissario Forcieri iniziano una discussione dai toni piuttosto accesi, tanto che il presidente Frascatore decide di sospendere per qualche minuto la commissione per placare gli animi e i toni.
Finita la commissione si ha l’impressione che le polemiche in merito alla vicenda Dialma Ruggiero proseguiranno ancora, spostandosi magari sui banchi del consiglio comunale.