I Comuni non possono essere sistematicamente lasciati soli ad affrontare oneri per ogni iniziativa; non possono più essere solamente quelli che devono garantire i servizi alla cittadinanza, senza ricevere adeguate
risorse per tali scopi. Questa volta tocca ai rimborsi delle spese che gli Enti sosteranno per le elezioni politiche del 4 marzo.
Nella circolare del 29 gennaio la Direzione Centrale della Finanza Locale ha comunicato che l’importo dei fondi assegnati dal Governo ai Comuni sarà pari a quello stabilito per il referendum del 17 aprile 2016, decurtato del 20%.
Non si può pretendere che i Comuni debbano garantire per conto dello Stato il corretto svolgimento delle operazioni di voto, di fondamentale importanza per l’esercizio democratico, con sempre meno risorse finanziarie. Alcuni sindaci liguri hanno formalmente esplicitato che saranno svolte soltanto le operazioni strettamente obbligatorie, con ovvie ripercussioni sull’osservanza della tempistica, se non sarà fornita adeguata garanzia del rimborso integrale delle spese anticipate.
Il Coordinamento delle Anci regionali, riunito oggi a Roma, ha posto ai vertici dell'Associazione la richiesta di immediata e pubblica iniziativa nei confronti del Ministero dell’Interno e del Governo affinché modifichi le proprie decisioni e stabilisca il rimborso totale delle spese elettorali che i Comuni sosterranno il 4 marzo, così come prevede la legge.