Matteo Mantero, deputato uscente del Movimento 5 Stelle mi chiede, a mezzo stampa, di tagliarmi lo stipendio in caso venga eletta in Parlamento.
Se dovessi diventare una deputata della Repubblica sosterrei volentieri una legge ad hoc per un taglio agli stipendi parlamentari. Per farlo serve un provvedimento chiaro, che definisca a quanto ammonta il taglio e a chi andranno quei soldi. Altrimenti si rischia di fare della semplice demagogia e persino qualche pasticcio come è accaduto al M5S.
Detto questo, vorrei ricordare a Mantero che sono 20 anni, cioè da quando ricopro cariche pubbliche, prima alla Spezia e poi in Regione, che mi taglio lo stipendio, versandone una parte al mio partito. Solo contando gli anni della Regione parliamo di 200 mila euro. Con questi soldi ho finanziato, in modo pulito e trasparante, l’attività politica del Pd, contribuendo a sostenere sedi e pagare dipendenti e collaboratori. Questo il mio partito lo fa da sempre. Ed è ancora più importante farlo oggi perché, sempre il Pd - e non il Movimento 5 Stelle - ha tolto il finanziamento pubblico ai partiti, facendo risparmiare allo Stato, e quindi ai cittadini, 1 miliardo di euro solo nell’ultima legislatura (e così sarà anche per la prossima). Tutti soldi che sono stati reinvestiti nello sviluppo e nella crescita.
In più, grazie al Pd e ad altre forze politiche, sono stati aboliti i vitalizi ai parlamentari e ai consiglieri regionali. Adesso chi viene eletto senatore e deputato va in pensione con il contributivo e alle stesse condizioni degli altri lavoratori.
La politica ha dei costi, caro Mantero, e visto che non li pagano più i cittadini con le loro tasse, è giusto che lo faccia chi ricopre cariche elettive. Funzionari, collaboratori e dipendenti vanno retribuiti e noi lo facciamo coi soldi dei nostri parlamentari, assessori e consiglieri. Siamo molto rigorosi e trasparenti in tutto questo. Dopo quello che abbiamo letto sui vostri versamenti non accettiamo lezioni dal Movimento 5 Stelle.
Raffaella Paita
candidata Pd alla Camera dei deputati.