“Nel corso di questa campagna elettorale ho scelto anche di girare per i mercati della nostra regione, realtà ben radicate e apprezzate dei nostri comuni. Parlando con gli ambulanti ho recepito le loro preoccupazioni e, soprattutto, il fatto che si siano spesso sentiti penalizzati dalla legislazione che li riguarda. Venendo, per esempio, a quanto fatto dall'attuale giunta ligure, in merito all'istituzione della carta di esercizio, già allora mi ero espresso criticamente. Poichè la sostituzione del Durc con la carta di esercizio ha finito per penalizzare gli ambulanti oggi regolari che sono in molti, tra l'altro circa il 90% nella provincia spezzina e di impoverire i nostri mercati favorendo la presenza degli abusivi. La recente proroga, voluta dal governo, al 2020 dell’applicazione della direttiva Bolkestein sul commercio ambulante ha senz'altro tutelato le centinaia di migliaia di posti di lavoro collegati alle 200 mila concessioni in essere. Resta, tuttavia, un tema importante che è legato ai diritti di questi lavoratori. Che giustamente non possono vedersi penalizzati da norme che li trattano come lavoratori di serie B. Si tratta di un lavoro faticoso che deve essere tutelato come quello di chi, ogni mattina, apre le saracinesche di un negozio. I mercati costituiscono, inoltre, realtà fiorenti delle nostre comunità e, come tali, occorre tutelare i lavoratori che vi sono impiegati anche a garanzia della qualità dell'offerta commerciale che essi propongono”.