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Politiche di marzo, giochi ormai fatti nel PD In evidenza

Tutti i nomi nella giostra delle candidature.

I cosiddetti “posti sicuri” sono tre, ovvero i capilista dei due listini proporzionali alla Camera e del listino al Senato e sono già ipotecati, dovrebbero essere appannaggio del Sen. Vattuone, capolista di Levante alla Camera che ha fatto pesare il proprio ruolo di Segretario regionale, del Ministro uscente Roberta Pinotti, Capolista al Senato e uno fra i deputati uscenti Mario Tullo (orlandiano) e Lorenzo Basso capolista nel listino di Ponente alla Camera, con buona pace del renziano Franco Vazio che correrà verosimilmente come secondo nel medesimo listino e per un seggio uninominale seguito da Anna Giacobbe che porterà le insegne del PD come lo stesso Vazio in due impervi collegi uninominali, sempre stando ai soliti inaffidabili sondaggi.

 

Ma veniamo più nel dettaglio alle dinamiche del nostro territorio, che vedono un quadro ormai piuttosto chiaro e ben definito: Andrea Orlando correrà per il seggio Uninominale alla Camera di Spezia, il Senatore Massimo Caleo correrà invece nel più complicato collegio senatoriale, mentre il listino di Levante, che interessa la nostra provincia, il Tigullio e Genova Est, vedrà come capolista il suddetto Segretario regionale PD Vito Vattuone seguito da Raffaella Paita e probabilmente dal dirigente PD Luca Del Bello.

Va sottolineato che in questa tornata elettorale l’ambito territoriale di provenienza dei potenziali candidati presenti nelle rose del PD riveste un’importanza particolare fra i criteri che porteranno alle scelte definitive. Fatti salvi i pochi posti sicuri, già ipotecati dai suddetti “big”, la classica fiera delle vanità in casa PD (come del resto anche negli altri schieramenti politici) gioca paradossalmente sui posti cosiddetti "ineleggibili”, ma che rappresentano comunque un apprezzato riconoscimento per amministratori e funzionari che militano nel partito da anni e vorrebbero vedere la concretizzazione di un giusto riconoscimento in termini di prestigio anche personale: insomma, l’importante è partecipare, essere in lista.

Ed ecco allora che, come sempre accade in queste occasioni, emergono tutti i possibili profili che più si adattano ai due fatidici nomi vacanti e il legame col territorio diventa quanto mai decisivo. Di certo si sa che uno dei due restanti posti, se non entrambi, sarà sicuramente riservato a una donna, questo per via delle quote di genere da rispettare per legge ma, come è noto, le possibilità non mancano mai quando si tratta di vedere scritto il proprio nome sui manifesti elettorali e quindi le rose di nomi risultano essere sempre ampie e ben nutrite: l'ex Sindaca di Varese Ligure Michela Marcone, orlandiana, e la Sindaca di Pignone Mara Bertolotto sono fra i nomi più quotati, ma la partita è tutt’altro che chiusa e pertanto sono ancora in pista a pieno titolo nomi di rilievo nel PD locale come Dina Nobili, campionessa di preferenze nel Consiglio Comunale spezzino, Mariachiara De Luca, forte di un dignitoso risultato alle Europee, Fabrizia Pecunia, un cognome importante che ha dalla sua l’aver riconquistato il Comune di Riomaggiore, Nicla Messora, la più votata del Consiglio Comunale di Santo Stefano, senza contare una possibile outsider di peso come Valentina Viviani, nome forte della Riviera che potrebbe rappresentare l’anello di congiunzione fra Spezia e il Tigullio in vista di un possibile trampolino di rilancio in occasione delle imminenti elezioni a Deiva Marina.

Anche per quanto riguarda il possibile quinto uomo da inserire in lista, si può dire che non manchino le possibilità. Fra i nomi più probabili ci sono il Sindaco di Levanto Ilario Agata, in quota Paita, il Sindaco di Framura Andrea Da Passano (del quale si dice non abbia rinnovato la tessera PD), l’ex Sindaco di Santo Stefano Juri Mazzanti, l’ex. Assessore Corrado Mori al quale era stata proposta una candidatura dopo essersi ritirato dalla corsa a Sindaco della Spezia per lasciare spazio a Manfredini, o ancora uno dei due sindaci ultra-paitian-burlandiani Vincenzo Resasco (Vernazza) e Alberto Battilani (Bolano).

Alla luce di questo quadro si può affermare che se da un lato i giochi ai “piani alti” sembrano essere ormai chiusi, un poco più in basso si scorgono rose di nomi ancora assai petalose e tutte da sfogliare per il PD spezzino.

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