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Sarzana: i commercianti in cerca di rilancio (Video) In evidenza

di Luca Manfredini – Ad alcuni storici commercianti del centro abbiamo posto un’unica domanda: “Anno nuovo e a breve nuova amministrazione, quale desiderio vorrebbe esaudito dalla giunta vincente, indipendentemente dal suo colore?"

 

Una serie veloce di brevi video, di micro-interventi tra il serio ed il faceto, su una problematica tanto discussa quanto sentita: il rilancio degli esercizi del centro di una città che vuole ritrovare la sua identità storica, la sua passata predominanza e la sua giusta valorizzazione turistica. Testimonianze di persone che lottano per una crisi che si prolunga da tempo, seppure attenuata dai dati ufficiali di crescita, apprezzati certo ma non ancora pienamente quantificati. Commercianti di vecchia data che vivono il loro lavoro da sempre e da sempre si impegnano quotidianamente per ottimizzarlo, in un impegno collettivo di cui si avvantaggia la città tutta.

Le vetrine ora spente preoccupano amministrazione ed esercenti e creano una vera e propria perdita di presidio lungo le vie, che penalizza chi ancora lotta e si impegna.

Qualche timido segnale di ripresa viene registrato e giustamente pubblicizzato dall’Assessore Caprioni, i dati dell’analisi statistica della “Nati-mortalità” delle imprese condotta da “Movimprese” dell’Unione delle Camere di Commercio, registra infatti una leggerissima crescita con una percentuale superiore alla media regionale ligure. Questo a testimonianza che le imprese sarzanesi hanno retto l’urto della crisi, ma i ricordi sono difficili da cancellare e le vetrine chiuse ancora non riaprono.

A testimonianza che dovunque non sia più un “Paradiso” registriamo però la nuova e apprezzata pizzeria/ristorante “Pepe nero”, che da poco ha aperto i battenti in via Mascardi. Una decisione in controtendenza rispetto all’idea dell’immaginario collettivo che vede Pietrasanta come faro guida di commercio e turismo. La gestrice della pizzeria infatti ha scelto di chiudere la propria attività nella “città tanto invidiata” ed ha preferito spostarla a Sarzana, dove al momento i fatti sembrano darle ragione.

“Difficile e inutile puntare ancora il dito, meglio utilizzare le energie residue per costruire”: è in fondo il leitmotiv che abbiamo ascoltato, una consapevolezza di difficoltà appena alleggerita da una velata euforia post natalizia e dall’innata abitudine a lottare e costruire. Un ricco commercio è anche socializzazione, animazione e vita della città stessa, è gente che porta ancora gente, negozi che portano nuovi negozi e stimolo automatico a nuovi investimenti ed a crescita di qualità. Le ragioni della decadenza derivano da tanti fattori, già ampiamente da molti analizzati; cambiamenti di flussi di presenza e consumatori non facilmente intercettabili (dovuti anche a crescite dei centri vicini), abuso di centri commerciali nelle periferie, affitti eccessivi per i locali sfitti, oltre ad un contesto generale di crisi che riguarda un po’ tutti.

Ma i commercianti resistono, cercano aiuto ma anche si rinnovano ed investono ancora, e le feste appena finite hanno registrato una città illuminata e accogliente dove passeggiare a suon di musica, grazie alla filodiffusione da loro voluta, era piacevole.

Qualcuno non ha voluto comparire in video, per imbarazzo o per non risultare, ma tutti hanno avuto voglia di parlare a lungo e di analizzare ancora ciò che si è o non si è fatto, ciò che si poteva e si può fare. I distingui ci sono e vanno in base al tipo di commercio gestito da ognuno e alla locazione dell’esercizio. Rimane la consapevolezza di dover creare un’unione più forte tra i commercianti stessi e di mediare con l’amministrazione e le esigenze dei cittadini normali, resistendo, aspettando tempi migliori e impegnandosi per creare.

Nel frattempo attendono l’attuazione dei piani di marketing, di nuovi eventi che incentivino ancora le presenze in città, di una maggior cura e decoro e dei politici, vecchi e nuovi, che consci certo della problematica bussino a ripetizione per capire ed intervenire “Se e quando eletti”.

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