Le parole di Fabio Cenerini si commentano da sole e dimostrano, ancora una volta, come la destra non sia in grado di affrontare una discussione politica senza ricorrere alle offese personali. D’altra parte chi non ha argomenti si arrangia come può. Ma al di là degli insulti vergognosi nei miei confronti – Cenerini mi accusa di avere una malattia mentale perché non la penso come lui - il capogruppo della Lista Toti-Forza Italia in Comune dimostra di essere davvero poco aggiornato sul tema immigrazione. L’Esecutivo, infatti, come conferma il lavoro del ministro Minniti, sta cercando di governare un fenomeno complesso come quello dei flussi e degli sbarchi, con nuove regole e interventi importanti in accordo con l’Europa, per garantire la sicurezza, senza perdere la nostra umanità. Ma questo a Cenerini non interessa, perché il suo obiettivo è fare soltanto dalle polemica spicciola, tanto da accusarmi di aver condannato chi gioisce per una persona morta. E vorrei sottolineare la parola “persona”, perché ancora una volta, discutendo di alcuni episodi di violenza molto gravi avvenuti negli ultimi giorni, il capogruppo della Lista Toti-Forza Italia ragiona in base al paese di origine di chi commette un reato e parla di “marocchino” e “centrafricano”. Chi delinque va condannato indipendentemente dal proprio passaporto. Che senso ha fare certe distinzioni? Uno stupratore resta uno stupratore e va punito in base alla legge. Ma a Cenerini e ai suoi alleati queste “categorie” servono per alimentare le paure dalla gente. Un gioco sporco sulla pelle dei cittadini, che dimostra come sia molto difficile coniugare i valori cattolico-cristiani – a cui il sindaco Peracchini dice di ispirarsi – e le posizioni della Lega Nord, azionista di maggioranza della destra alla Spezia e in Liguria.