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#Amministrative2017 - Richieste e auspici della CNA: intervista al Direttore Matellini In evidenza

A pochi giorni dallo svolgersi dell’Assemblea quadriennale elettiva che ha riconfermato alla Presidenza della CNA Federica Maggiani, incontriamo il Direttore Angelo Matellini per un confronto sui temi elettorali.

Direttore Matellini quali sono le richieste dell’Associazione ai candidati Sindaco?
Quando ci si avvicina al rinnovo come questo caso c’è una tendenza a far ricadere sulla nuova amministrazione o sulla figura del Sindaco una serie di problematiche come se le potesse risolvere tutte. Si metteno tutti i problemi sul tavolo e i candidati si prendono carico di tutto, anche di ciò che non è previsto e non compreso in questa carica. Il Sindaco è la sintesi di una comunità ha capacità decisionale ed incisiva, ma è necessario non dimenticare il ruolo che deve avere una comunità nel darsi degli indirizzi e delle priorità. Il Comune della Spezia nonostante la crisi è andato meglio di altri territori, questo è un dato che deve essere riconosciuto al di là di dare questo merito al sindaco uscente. Negli ultimi dieci anni La Spezia è migliorata: il boom turistico è una componete non secondaria che ha contributo a mantenere una grado di vivibilità della provincia. Con la chiusura di fabbriche e di realtà industriali ed una crisi, che ora è arrivata a toccare gli ordini professionali, tante famiglie hanno trovato nel realizzare attività ricettività nuovi sblocchi lavorativi. Di sicuro i nostri figli o nipoti svolgeranno lavori che ad oggi non esistono: la sfida è affascinante ma quanto mai imprevedibile. Il punto di partenza della provincia è di un turismo diffuso, una nautica che sempre di più ha trovato nel golfo un habitat, una realtà portuale confermata, una cantieristica militare che offre grandi opportunità. Nonostante l’ex Oto Melara abbia difficoltà di commesse nella sub fornitura ci sono attività di produzione di nicchia di grande livello che sono state capaci di superare la crisi del ’92. Per contro ha ceduto nettamente il settore delle costruzioni, un settore capace di arrivare al 40% dell’economia provinciale, una cifra considerevole con tutto l’indotto che gira intorno al bene “casa” e che ancora oggi vive una crisi profonda, di fronte c’è solo la possibilità di una trasformazione molto complessa, le imprese dovranno riconvertirsi in recupero del patrimonio esistente compreso il puntare sulla conversione energetica.

Cosa dovrà fare il futuro Sindaco?
Tenere assieme tutti questi vettori che non sempre vanno nella stessa direzione non è semplice, e il futuro Sindaco dovrà lavorare nel tenere insieme queste diverse realtà e non disperderle. Tutte le possibilità che il territorio ha, tutti gli ingredienti presenti vanno amalgamati, si deve porre l'obiettivo di mantenerli e ottimizzarli. Nessuna economia è da scartare, si deve trovare maggiore sinergia tra i settori e mantenere un’ottica di tutela verso l’indotto locale. Naturalmente l’economia locale deve sapersi specializzare ed essere competitiva ed efficiente e non si può pensare ad un’iniziativa politica che favorisce un settore piuttosto che un altro. Per esempio sul settore turistico se facciamo venire le crociere dobbiamo investire su un arredo urbano, cartellonistica e servizi. Dobbiamo fare un lavoro certosino e concentrato su questioni pratiche. Tante nuove imprese possono nascere nel settore del servizi turistici e soprattutto di qualità. Sulla questione industriale sono fiducioso rispetto alle possibilità di conciliare l'impatto ambientale con il tessuto cittadino. Circa l’Area Enel il ragionare sulla destinazione d’uso mi pare una buona possibilità, al contrario non mi convince l’adozione del PUC fatto dall’amministrazione uscente a così poca distanza dalla fine del mandato, una caduta di stile.

Come associazione di categoria avete iniziato ora ad incontrare i candidati a Sindaco, come valutate questi incontri?
Riteniamo indispensabile il confronto con la politica a condizione che non sia un rito, deve essere un incontro di proposizioni e di progetti. Non è una scortesia, ma un tentativo di evitare inutili tatticismi e conformismi. Le nostre proposte ci riserviamo di presentarle ai candidati che andranno al ballottaggio e saranno incentrate unicamente su quello che l’Amministrazione potrà fare, potrà indirizzare, potrà suggerire e non sullo scibile come inevitabilmente sta avvenendo in una campagna elettorale dove ogni candidato cerca visibilità e originalità nella proposta.
I candidati che andranno al ballottaggio rappresenteranno infatti le maggiori forze di governo e di opposizione. La parte che risulterà maggioritaria e che avrà l’onere di guidare per i prossimi cinque anni la nostra città ci vedrà lealmente interlocutori propositivi così come lo siamo stati con l’Amministrazione comunale uscente, così come lo siamo e lo siamo stati per le Amministrazioni regionali. La mission della nostra Confederazione è quella di confrontarsi apertamente con le Istituzioni per portare la voce delle piccole e medie imprese che, troppo spesso si dimentica, rappresentano una parte vitale del nostro paese. Tutte le nostre attività avranno come principi cardine: trasparenza associativa, omogeneità di funzioni e comportamenti, unificazione e scambio dei dati, attività di sistema coordinate, propensione al cambiamento, determinazione e fiducia.

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