Nata alla Spezia, vive e lavora in città. Qualche anno fa conosce il M5S e ci entra come attivista iscrivendosi al blog e seguendo la politica nazionale, fino a candidarsi in prima persona. Chiunque si può candidare, quindi lei decide di farlo, seguendo le regole dettate dal Movimento.
Iniziamo dal presente: può fornirci un giudizio sulla passata amministrazione? Ad oggi secondo lei quali sono le emergenze che la città si trova a dover affrontare?
“Credo il tratto distintivo dell’amministrazione uscente sia l’arroganza: i nostri amministratori si sono dimostrati arroganti andando contro comitati, movimenti e associazioni; non condividendo le scelte in maniera trasparente e chiara. Parlando invece delle emergenze da affrontare invece partirei dalle partecipate, contrastando la fusione tra Acam e Iren, e discutendo della questione Atc. La politica deve prendere queste decisioni, vanno controllati i bandi per capire cosa si può fare. Poi sicuramente guardare da vicino il bilancio, capendo dove si può agire per risparmiare e recuperare fondi da investire, perché la città ha bisogno di risorse per diventare una città del futuro. Ad esempio, siamo una città di anziani e il comune deve essere vicino alle persone in difficoltà”.
Il suo sogno: immagini la città con lei sindaco, come la vede fra 5 anni, al termine del suo mandato?
“Cinque anni non sono molti, quando si fanno progetti sul sociale e sul lavoro ci vuole decisamente più tempo, ma già dopo i primi cinque anni ci saranno le impronte e i documenti certificati a disposizione dei cittadini, dando quindi la visione chiara dell’indirizzo che vogliamo dare alla città. Ad esempio, fra cinque anni le commissioni e consigli comunali saranno sicuramente più partecipati perché trasmessi in streaming. Ci sarà poi un protocollo d’intesa con Enel ed il tavolo di lavoro che permetterà di divenire ad un accordo. Sarà una città on line e più pulita, con meno macchine e con un trasporto più efficiente; con quartieri più moderni e vivibili, per dare più senso di sicurezza”.
Lei è stata scelta come candidata sindaco per il Movimento 5 Stelle La Spezia con 29 voti. Non crede che questo metodo di selezione troppo restrittivo e poco partecipativo?
“Siamo molto partecipativi nelle candidature, perché sono aperte a tutti i cittadini spezzini, anche non iscritti al blog, votare invece riguarda solo gli iscritti… Noi non sappiamo quanti siano i cittadini iscritti e non avevamo a disposizione il web, ma avevamo solo un seggio a Bragarina e in effetti poche persone si sono alzate per venire a votare, ma in tanti partecipano: siamo un movimento al contrario, in questo senso”.
Quale sarà il suo primo atto ufficiale da sindaco, nel caso venisse eletta?
“L’ audit del bilancio, per capire dove e come intervenire. Poi vorremmo organizzare fin da subito un’assemblea partecipata e permanente con tutti i cittadini, le associazioni e i comitati, che devono essere partecipi della politica e dell’amministrazione. Infine, fra i primi atti, sicuramente verrà organizzato un tavolo di concertazione con a Prefettura, per agire sulla grande emergenza nazionale, che è l’immigrazione”.
Alla Spezia devono convivere più esigenze e bisogni (porto, marina militare, turismo, bisogno di nuovi posti di lavoro, etc.) il suo programma tiene conto di questa esigenza? Se sì, che risposte fornisce?
“Certamente. Le aree che la marina sta dismettendo, come le officine, sono strutture belle e sono la storia della città, vanno mantenuti, ma rivalorizzati, per mantenere la memoria storica, ma inserendo nuovi progetti produttivi. L’area dedicata al porto è già destinata e si tratterà di capire se e quando agire nel caso ci fosse bisogno di più spazio; mentre l’area dell’arsenale andrà destinata alla nautica”.
Secondo lei i cittadini voteranno soltanto un simbolo quello del Movimento 5 Stelle oppure potranno l'hai persona valutando il suo profilo nella prima ipotesi non credo ci sia pericolo di una spersonalizzazione dato che se avesse vinto il secondo sarebbe stata la stessa cosa?
“La nostra idea generale è che comunque siamo diversi: ci distinguiamo dagli altri perché non abbiamo poteri forti e siamo cittadini senza appartenenze politiche. Bisogna mantenere in piedi questo sistema, l’apparato politico che ci permette di amministrare, ma il nostro progetto definisce i politici come dipendenti dei cittadini. Contano i valori per noi, legati al non approfittarsi di certe cariche. Non abbiamo i manifesti con la mia faccia, ma abbiamo il logo che garantisce i nostri valori. Spero che mi votino per come sono, perché si vede la differenza con tutti gli altri candidati, perché considero il ruolo del sindaco come persona che amministra una città, fatta di cittadini, ma considero un valore aggiunto il nostro simbolo, che, appunto, è garanzia”.