"Amarcod, direbbe Fellini. Quando si parlava di cannoni pieni di turisti da sparare sulle Cinque Terre attraverso la Via dell’Amore. La carica doveva arrivare da crociere, pullman da far fermare prima della galleria di Biassa dove realizzare una grande piazza e poi la teleferica che scendeva dal Parodi.
Solo l’ultima carica non ha avuto successo e poi anche la Via dell’Amore, forse poco manutenuta, è ceduta e dunque addio incassi. Ma il rimedio al mancato introito sembra essere stato trovato nella carta treno.
Poco o nulla si è fatto sul territorio, la qualità riempie la bocca di molti ma nessuno si azzarda a dire che cosa sia. Le varie categorie commerciali e non solo, paurose d’essere penalizzate, si schierano le une contro le altre, si legge di necessità di psicologi per i turisti e sui social si ribatte con goliardiche necessità psichiatriche anche per altri.
I paesi continuano ad essere contrapposti l'uno agli altri e non parliamo poi del distacco verso il territorio e la citta della Spezia.
Ciò accade, oltre che per una (a mio avviso) negativa cultura diffusa, per l’incapacità da parte della cosiddetta classe dirigente di formulare, dopo ben 20 anni, un progetto serio di fruizione del sito UNESCO che può attuarsi solo con un incisivo recupero del territorio (forse perché di dirigente la suddetta classe ha solo lo stipendio, e forse neppure quello).
Ora alla vigilia della scadenza di mandato vedremo se le distinte prese di posizione (ancora a mio avviso troppo prive di reale contenuto) sono da considerarsi solo propedeutiche alla scalata verso la presidenza, oppure se finalmente (ma personalmente sono scettico) qualcuno abbia idea di come chiudere il cerchio. Assisteremo probabilmente al solito duello interno alla sinistra, ed in particolare al PD locale il quale però dovrà fare i conti con la regione che assieme al governo, vorrà dire la sua.
Operatori e cittadini ancora soli dunque a tirare la carretta sperando che: “io me la cavo”.