Entra in scena dal fondo di una sala Dante stracolma come in poche occasioni (più di 400 persone), con le luci spente e la colonna sonora in sottofondo, tra gli applausi a scena aperta del pubblico. Assomiglia tanto a un comizio della campagna elettorale americana quello che ieri sera ha tenuto davanti ai suoi sostenitori Guido Melley, il candidato sindaco per la lista civica “LeAli a Spezia”. Una retorica cool, che cura l’appeal del messaggio tanto quanto il contenuto, che cerca di non annoiare lo spettatore, dai toni simili a quelli della Leopolda renziana. Anche con intermezzi di intrattenimento, con il gruppo musicale Onda Libera e il coro De André di Gloria Clemente.
“È una soddisfazione per me vedere così tanta gente che si è scomodata per venire ad ascoltare me, anzi il nostro progetto – esordisce Melley, visibilmente emozionato - Per me è un’esperienza nuova: stasera inizia un viaggio verso il futuro, un percorso di amicizia e condivisione. Siamo qui tutti stasera perché vogliamo partecipare e abbiamo voglia di cambiamento, abbiamo voglia di una città in cui ognuno possa costruire il suo sogno. Possiamo mettere le ali a questa città!”.
Non tardano ad arrivare le stoccate al candidato sindaco del Partito Democratico Paolo Manfredini, a proposito di una partecipazione dei cittadini nelle scelte di governo che negli ultimi anni non è pervenuta: “Le idee sono convincenti se frutto di elaborazione condivisa, quanto a partecipazione già stasera vedo che siamo messi molto bene – prosegue Melley - Il nostro programma non è un pacchetto di ricette preconfezionate: abbiamo valori, idee e concetti che attraverso la partecipazione e la condivisione si trasformeranno in dei punti di programma. Il primo punto è sicuramente il lavoro. Poi l’igiene urbana: mamma mia! Serve un sostanziale cambio di passo: il porta a porta per noi non è la soluzione sbagliata, ma è così difficile pensare che la spazzatura possa essere ritirata entro poche ore? Sul commercio, fatemela dire: basta con i nuovi centri commerciali! La proposta di un nuovo insediamento nell’area ex Sio non ci sta bene”.
Quello che serve però, secondo Melley, è un impegno attivo di tutti i cittadini alla vita pubblica. Una chiamata alle armi per migliorare insieme la città: “Mi candido a sindaco, una parola impegnativa. Questo però è il momento in cui la società civile si deve impegnare in prima persona. Non mi devo impegnare solo io, che ci metto la mia faccia, la mia storia e la mia competenza”.Poi una rassicurazione sul rischio che la politica, anche per lui, diventi professione: “Io non sono un politico di professione, mi conoscete bene. Io mi candido ad amministrare la città, finita l’esperienza da sindaco, nel caso venissi eletto, tornerò al mio lavoro”.
Ma la lista LeAli si colloca nel solco dell’ultima amministrazione oppure no? Melley non ci pensa due volte a chiarirlo, a scanso di equivoci: “Come programma ci poniamo in netta discontinuità con l’ultima amministrazione. Se sarò, anzi saremo eletti, abbiamo alcuni punti imprescindibili da sviluppare: il Comune dev’essere la casa di tutti, c’è bisogno di aprire le finestre e far circolare l’aria; le nomine degli assessori della mia futura giunta, così come quelli dei manager delle società partecipate, avverranno in base al merito e ai curriculum, con percorsi pubblici controllabili dai cittadini. Basta con l’idea degli amici degli amici!”.
Non va giù a Melley nemmeno lo scontro che fino a qualche mese fa, prima che l’inchiesta APpalti travolgesse il porto, occupava le cronache locali un giorno sì e l’altro pure: quello tra l’ex presidente dell’Autorità Portuale Lorenzo Forcieri e il sindaco Massimo Federici: “Basta anche con i conflitti tra enti e istituzioni, mossi da correnti e personalismi: ci hanno rimesso soltanto i cittadini”.
“Le parole chiave a cui ci siamo ispirati sono lealtà, qualità, competenza, partecipazione e uguaglianza – spiega Melley - Per dimostrare che noi siamo differenti stiamo candidando persone gentili, creative, capaci, dotate di spirito critico. Ma “LeAli a Spezia” si pone chiaramente nell’alveo del centrosinistra: in realtà siamo noi il vero voto utile del centrosinistra!”.
Quanto al trasporto cittadino, nella lista della buone intenzioni di Melley c’è “la mobilità urbana sostenibile: entro 5 anni vogliamo passare dal gasolio all’elettrico per i bus”.
“In questa città ci sono cose che dovevano partire da tempo, di cui addirittura si parlava quando io ero assessore – accusa l’ex presidente di Spezia Risorse - ma che non sono ancora partite: la fascia di rispetto per i quartieri del levante, ad esempio, per cui abbiamo perso troppi anni, o l’elettrificazione delle banchine, dove le navi devono essere in grado di sostare senza inquinare la città”.
L’atteggiamento nei confronti del problema immigrazione, per Melley, deve essere risolto con l’accoglienza e l’inclusione: “Bisogna affrontare il problema con l’integrazione, a partire dalla scuola. Gli immigrati non vengono qui in vacanza, vanno aiutati, facendo però rispettare le leggi”.
Non mancano nemmeno tre annunci dal forte sapore elettorale: “Se vinceremo le elezioni, riapriremo lo spazio BOSS e rilanceremo lo Sbarco dei Pirati. Poi sogno l’interramento di viale Italia, un’unica area da unire tra Piazza Europa e via Persio, che unisca la città, i giardini e il mare. Avremo la città che arriva al mare e il mare che arriva alla città: penso che questo sia il vero waterfront”. Resterà soltanto la consueta poesia della campagna elettorale? Intanto subito dopo Pasqua la lista di Melley inizierà un tour di ascolto, per incontrare i cittadini dei vari quartieri della città.
