"L'ultimo amaro regalo dell'Amministrazione uscente della Spezia pare essere l'ennesimo centro commerciale in una città, oltre che in una provincia, già satura.
È triste constatare come ogni volta che si voglia inseguire il consenso ci si sciacqui la bocca di parole che lasciano presagire l'intenzione di tutelare il piccolo commercio cittadino, quello delle vie del centro e quello che dovrebbe rappresentare il cuore pulsante delle nostre città per poi smentirsi, puntualmente, nei fatti.
Slogan vuoti, dunque, quelli agitati spesso dai nostri Amministratori, perché poi alla resa dei conti, quando si deve passare dalle parole ai fatti, ecco che spuntano le reali intenzioni delle Giunte cittadine: autorizzare l'apertura di grandi superfici di vendita anche a scapito dell'evidente tendenza allo spopolamento commerciale del centro cittadino.
Il piccolo commercio alla Spezia, come in molte altre aree urbane della provincia, fatica. Tante sono le saracinesche chiuse, o che stanno chiudendo, non solo per colpa della crisi economica e del sempre più limitato potere d'acquisto delle famiglie ma soprattutto per l'assedio, sempre di più pesante, nella prima periferia, della grande distribuzione.
Impedire, in maniera radicale, l'apertura di centri commerciali è impossibile, in un sistema di libera concorrenza come il nostro, ma per i Comuni, applicando gli strumenti urbanistici, è possibile pianificare, organizzare e soprattutto limitare, anche drasticamente, il proliferare di queste grandi superfici di vendita che in città sono comunque già, oggi, in sovrannumero.
Avevamo segnalato la nostra contrarietà ad adibire l'ex area SIO a grande superficie di vendita, già un anno fa, quando trovammo l'area, vista la pianificazione elaborata dal PUC del Comune della Spezia, inserita nel primo articolo della prima versione del Disegno di Legge regionale che avrebbe dovuto intervenire sul Testo Unico del Commercio.
In quella prima bozza venivano inserite in Legge 15 aree in cui sarebbe stato possibile costruire centri commerciali in Liguria, tra cui trovavamo, appunto, le aree di via Maralunga.
In quell'occasione, ravvisando un problema legislativo che avrebbe impedito ai comuni di poter ripensare la loro pianificazione territoriale, costruimmo, assieme al collega Melis, un intenso e proficuo dialogo con l'Assessore allo sviluppo economico che portò allo stravolgimento di quella Legge passando dalle aree predefinite e già esplicitate nel testo ai criteri di individuazione delle stesse, proprio per lasciare ai Comuni l'onere di pensare e disegnare il proprio territorio.
La nostra contrarietà alla costruzione di una grande superficie di vendita nell'ex area SIO si basa, per concludere, non solo su una valutazione di saturazione commerciale, che esiste ma che purtroppo appare insufficiente dal punto di vista legislativo, ma soprattutto su una valutazione urbanistico-ambientale.
Vi era, e vi è tutt'oggi, infatti, un problema di bonifica dell'area, che bisognerebbe avviare e portare a termine in maniera scrupolosa prima di assegnarle una destinazione d'uso, ed inoltre, a nostro avviso, l'area presenta già forti criticità dal punto di vista del traffico e della congestione delle vie di comunicazione esistenti.
Siamo infatti nel tratto terminale del raccordo autostradale, grande arteria di accesso alla città, spesso caratterizzato da lunghe code. Siamo in presenza di strutture sportive, come il palasport, e di strutture espositive e ricreative, quali l'Expo e il cinema multisala, ma soprattutto siamo in presenza di strutture commerciali legate sempre al mondo della grande distribuzione, tecnologica e alimentare, che, da sole, muovono già un volume di traffico alto e che rischia, ancor di più, con un nuovo centro di vendita, di esporre quelle zone ad un forte inquinamento che potrebbe inficiare, pesantemente, la salubrità dell'aria e dunque la qualità della vita dei cittadini.
L'invito è dunque rivolto all'Amministrazione uscente del Comune della Spezia in modo che si faccia l'unica scelta possibile nell'interesse della città: approvare il nuovo PUC ripensando, oltre ai nuovi volumi di costruzione, ridotti, per tutelare il territorio, la pianificazione commerciale, e impedendo nell'area ex SIO, che deve essere caratterizzata e bonificata, la realizzazione dell'ennesima, a nostro avviso inutile, grande superficie di vendita".