"Dimettere pazienti ancora convalescenti? Possibile ed auspicabile solo se la continuità di cura tra ospedale e territorio è garantita! Se sul territorio i pazienti vengono abbandonati a se stessi, come denuncia l'Assessore Bornia, dobbiamo portare il grido d'allarme in Regione e porvi subito rimedio - afferma il consigliere regionale - Vorremo audire, a tal proposito, alla presenza dell'Assessore regionale Sonia Viale, l'Assessore comunale della Spezia Mauro Bornia, il Direttore Generale della ASL5 Andrea Conti, la Direttrice Sanitaria Maria Antonietta Banchero e i direttori dei distretti socio-sanitari della provincia. La nostra intenzione è quella di approfondire una questione che, secondo la descrizione fatta dallo stesso Assessore Bornia, assume caratteristiche drammatiche ed importanti. È nostro compito, dunque, verificare se quanto esposto in un articolo di stampa corrisponda alla realtà dei fatti, con persone dimesse dall'Ospedale Sant'Andrea in stato di convalescenza per poi essere abbandonate, parzialmente o totalmente, sul territorio e senza la necessaria prosecuzione delle terapie".
Prosegue Battistini: "Se tutto questo fosse confermato, oltre alla gravità dei fatti, dovremo subito individuare una soluzione da mettere in campo e per farlo, a nostro avviso, non esiste terreno migliore che quello rappresentato dai banchi di una Commissione consiliare regionale. L'obiettivo di questa audizione sarà quello, dunque, di verificare lo stato dell'arte e di assicurare la continuità del processo di cura e di assistenza esterna che deve essere garantito ai pazienti, così come più volte dichiarato dalla stessa Giunta regionale che, a fine dicembre 2016, ha persino incrementato con 2 milioni e 250 mila euro il progetto "Meglio a casa" rivolto in particolar modo ai pazienti anziani. Per dimissione protetta s'intende un percorso assistenziale della persona dall'ambiente ospedaliero, necessario e indispensabile in fase acuta, al territorio, che sia esso rappresentato da una Residenza assistita o dalla propria abitazione. Crediamo fermamente che potersi curare nella famigliarità del proprio ambiente, laddove e quando possibile, sia un diritto da assicurare e perseguire per questo vogliamo agire in fretta per capire le criticità del sistema e risolverle a vantaggio dei nostri pazienti".