"La chiusura per lavori di Palazzo Crossa, sede della Biblioteca Civica "Mazzini", avrebbe dovuto durare sette mesi ma in realtà si sta protraendo da ventuno mesi, con un ritardo pari al 300% rispetto al cronoprogramma annunciato dall'amministrazione" - così il consigliere comunale Giulio Guerri, capogruppo della lista civica "Per la Nostra Città" nell'interrogazione indirizzata al sindaco Federici - "Oltre a trovarci di fronte a un ennesimo macroscopico ritardo nello svolgimento di un'opera pubblica nella nostra città, vanno sottolineati i disagi che questa situazione sta comportando a danno degli utenti (in particolare gli studiosi che avrebbero avuto necessità di accedere ai testi della Biblioteca storica). Disagi ulteriormente aggravatisi dallo scorso 1 febbraio, giorno dal quale è scattata la contestuale chiusura della Biblioteca Beghi".
Guerri ha chiesto al sindaco di riferire in merito alle ragioni di questo ritardo, alle previsioni attuali di conclusione dei lavori e all'ammontare dei possibili aggravi di costi conseguenti a carico della collettività.
Oggi arriva la risposta dell'amministrazione comunale, tramite una nota firmata dall'Assessore alla Cultura Luca Basile.
"Apprendiamo dalla lettura della stampa – dichiara Basile - che il consigliere Giulio Guerri non perde l'opportunità di dare mostra di una vocazione alla polemica, purtroppo sovente segnata da forti elementi di insipienza. Infatti, egli ha di recente lamentato che il ritardo nei lavori per la biblioteca storica di Palazzo Crozza avrebbe impedito agli studiosi l'accesso alla documentazione dell'Archivio storico riguardante il nostro territorio e la sua vicende.
Ci pregiamo di ricordare al consigliere Guerri che il patrimonio documentario conservato nell'Archivio storico comunale, sin dall'inizio dei lavori, è stato trasferito presso la sede della Provincia di Viale Amendola 9, già Liceo Scientifico A. Pacinotti, dove è consultabile su appuntamento. Ciò proprio per consentire l'accesso ai materiali e la prosecuzione degli studi in merito. Parte dei testi della sezione locale della Mazzini, compreso il fondo periodici locali, è poi consultabile gratuitamente on-line nell'apposita sezione della Digital library & museum del Comune della Spezia.
Con l'occasione informiamo infine che la biblioteca Mazzini sarà presto presentata e restituita alla città".
Alle parole dell'assessore controreplica così Giulio Guerri:
"Mi è capitato di leggere la nota con cui l'assessore Basile ritiene di aver dato risposta alla mia interrogazione su disservizi e disagi dipendenti dal suo assessorato alla cultura (li ricordiamo: Biblioteca Mazzini chiusa da 21 mesi a fronte dei 7 previsti e infiltrazioni d'acqua al Museo Civico presso il Castello San Giorgio).
Da ciò che scrive abbiamo l'ennesima conferma del fatto che l'assessore Basile è, così come il resto della giunta Federici, completamente fuori dal mondo. A beneficio dei lettori:
1) non dice nulla in merito alla problematica del Castello San Giorgio
2) non risponde alle domande sul perché i lavori alla Mazzini siano così in ritardo, di quanto siano aumentati i costi e quando finiranno (dire "presto" come scrive lui equivale a dire niente)
3) nega che la chiusura della Mazzini stia recando un disagio agli studiosi e lo fa dicendo che l'Archivio Storico è disponibile presso il liceo Pacinotti.
Ma io non ho parlato dell'Archivio Storico, che so bene essere stato trasferito provvisoriamente in viale Amendola, peraltro dopo una rivolta degli studiosi e non certo per merito di un'intuizione del Comune! Nella mia interrogazione faccio riferimento ai testi della Biblioteca storica, che non sono più consultabili da quando la "Mazzini" è stata chiusa.
Si tratta dei saggi fondamentali dei nostri grandi autori (come Sforza. Mazzini, Formentini, Neri...), delle riviste scientifiche e storiche e dei manoscritti (inventariati MS –O etc.,) che non fanno parte dell'Archivio storico. Alcuni di questi testi sono stati sì digitalizzati dalla Società Ligure di Storia patria (riviste), dalla Biblioteca Mazzini (opuscoli), da archive.org, ma solo in minima parte. Basta scorrere il catalogo on line della biblioteca per averne una idea. Ma queste sono cose che l'assessore alla cultura dovrebbe sapere. E in questo caso o non le sa o finge di non saperle. In entrambi i casi è una roba fuori dal mondo".