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Candidato sindaco PD, accordo Paita-Orlando sul socialista Paolo Manfredini In evidenza

di Gabriele Cocchi – Sarebbe arrivata l'intesa al vertice PD, ora è decisivo il passaggio in Unione Comunale lunedì prossimo.

Era tra i papabili indicati dalla stampa come possibile candidato sindaco del Partito Democratico: il classico profilo che riuscisse a mettere d'accordo componenti distanti e apparentemente inconciliabili, invocato ripetutamente non più tardi di lunedì scorso, durante la riunione dell'Unione Comunale che aveva stabilito in una settimana il margine di tempo per trovare un candidato condiviso, evitando così il passaggio delle primarie.

Ora, come confermato da più fonti, sarebbe arrivato l'accordo di vertice tra i due maggiorenti del Partito Democratico spezzino, Raffaella Paita e Andrea Orlando: Paolo Manfredini, classe '57, del Partito Socialista Italiano, assessore per sette anni (dal 2005 al 2012), poi consigliere comunale, ora Presidente del Consiglio Comunale e preside dell'Istituto Fossati-Da Passano, sarebbe il nome in grado di mettere tutti d'accordo. La singolarità è che servirebbe quindi un non iscritto al Partito Democratico per trovare la quadra tra le diverse anime dello stesso Partito Democratico.

A patto però che il nome di Manfredini venga effettivamente condiviso da tutti e ufficializzato nell'Unione Comunale di lunedì prossimo: infatti lo statuto del PD indica chiaramente il metodo delle primarie per l'individuazione del candidato sindaco, a meno che i tre quinti dei componenti dell'assemblea non votino per l'accantonamento delle stesse primarie in nome di un'unità d'intenti su uno specifico profilo, che sarebbe appunto quello di Paolo Manfredini.

Il Presidente del Consiglio Comunale, nonostante nel recente passato avesse espresso agli addetti ai lavori la sua indisponibilità per la volontà di dedicarsi interamente al suo ruolo di preside, questa volta invece si è detto disponibile, a patto però che sul suo nome ci siano unità e coesione totali (che coinvolgano anche gli alleati: chiaramente il Psi, l'Italia dei Valori e il Campo Progressista). Un'unità d'intenti che ovviamente renderebbe superfluo il passaggio delle primarie.

Un'altra condizione non di poco conto perché l'ipotesi Manfredini vada in porto – oltre al determinante passaggio in Unione Comunale – è l'implicito ritiro della candidatura dell'assessore Corrado Mori, che dal canto suo ha sempre sostenuto la necessità dello svolgimento delle primarie.

 

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