Organizzare – possibilmente a breve - le primarie per la scelta del candidato sindaco o individuare una personalità unificante, magari proveniente dalla società civile? Questi i due scenari che continuano ad agitare il Partito Democratico spezzino in vista delle elezioni amministrative: il primo sostenuto ancora una volta ieri sera, durante la direzione provinciale del PD in via Lunigiana, dall'assessore Corrado Mori (che di fatto ha parlato da candidato in pectore); il secondo preferito dall'ala orlandiana del partito (con Orlando ora fortemente concentrato sulla sua candidatura alla segreteria nazionale del PD).
Ma è la prospettiva delle primarie che a questo punto diventa quella più verosimile. Anche se, mentre le discussioni e le punture di spillo non si placano, i tempi stringono: massimo tre i mesi che restano alla tornata elettorale.
CUCÙ, L'UNIONE COMUNALE NON C'È PIÙ
Altro punto dolente del PD spezzino sollevato durante la direzione, da qualche settimana passato inopinatamente in secondo piano, è quello dell'Unione Comunale, ancora priva da mesi e mesi di un segretario: è infatti l'Unione Comunale – da statuto PD – che dovrebbe discutere le questioni che riguardano le elezioni amministrative. Anche ieri sera invece lo scenario del dibattito è stato la direzione provinciale, ma in realtà sulla questione delle elezioni comunali è statutariamente competente l'organo cittadino del PD, cioè l'Unione Comunale.
Ecco quindi il legittimo dubbio di molti addetti ai lavori: visto che i paitiani godono di una larga maggioranza nella direzione provinciale, ma non all'interno dell'Unione Comunale, evitare di passare per l'organo cittadino – anzi fare in modo che resti privo il più possibile della figura di un segretario, cioè di fatto paralizzato – costituirebbe per loro un vantaggio di non poco conto in questa fase. Questione sollevata espressamente durante l'assemblea di ieri sera, a cui la segretaria provinciale Federica Pecunia ha risposto decidendo di convocare, forse la settimana prossima, l'Unione Comunale, anche se per lei non costituirebbe l'elemento risolutivo, ma anzi un potenziale nuovo luogo di conflitti.
FORCIERI: O CANDIDATO AUTOREVOLE O PRIMARIE
A pensarla diversamente Lorenzo Forcieri, intervenuto durante l'assemblea di ieri sera, secondo cui la convocazione dell'Unione Comunale non sarebbe la soluzione ad ogni problema. Detto altrimenti: il gruppo dirigente sarebbe così poco capace di cavare un ragno dal buco che discutere in Unione Comunale piuttosto che in direzione provinciale cambierebbe poco, se non nulla.
Di più: a detta di Forcieri una coalizione di sinistra il più larga possibile non costituirebbe a priori un vantaggio, come è stato sostenuto ieri sera in numerosi interventi. Cercare di riallacciare i rapporti con le altre forze della sinistra infatti – oggi invero parecchio ostili nei confronti del PD, su tutte Rifondazione Comunista – è l'elemento unificante emerso dal dibattito di ieri sera in via Lunigiana, rimarcato anche nell'intervento della segretaria Federica Pecunia. Più da vocazione maggioritaria invece l'opinione di Forcieri, per il quale aggregarsi con tanti piccoli partitini potrebbe a lungo andare costituire un limite già sperimentato in passato: non imbarcare tutti, in questo senso, consentirebbe nel futuro maggiori libertà di azione e capacità di governo della città, nonché una coalizione più unita.
Trovare un candidato autorevole che spezzi ogni indugio, una forte personalità di massimo livello all'interno del partito che tagli la testa al toro, sostiene Forcieri, sarebbe la cosa migliore (qualcuno ha chiosato: "sta parlando di se stesso"). In caso contrario sarebbe giusto fare le primarie, lo strumento ordinario del PD per la selezione dei candidati. Il fatto certo è che, se non salterà fuori un candidato condiviso a breve, il passaggio delle primarie resta lo scenario più realistico.