"La ludopatia è un problema serio, una malattia che sono fermamente convinta sia necessario prevenire e curare in caso di necessità, ma il proibizionismo eccessivo ci ha insegnato, nel passato, essere carburante per il proliferarsi dell'illegalità e danno ulteriore per la società. Premetto – tiene a precisare il consigliere comunale di FDI - che ho già inviato all'Assessore regionale alla sanità una richiesta di intervento concreto sulla prevenzione e cura della ludopatia, però oggi non si può giocare sulla pelle di decine di lavoratori e delle loro famiglie solo per far passare un falso principio di legalità legalizzato dallo stesso Stato, governato, tra l'altro, dalla stessa corrente politica di chi oggi alla Spezia vorrebbe, forse per farsi campagna elettorale, penalizzare una delle poche realtà lavorative della nostra città, ossia il falsi buonisti del Partito Democratico".
"Ritengo quindi che sia doveroso occuparci di questi lavoratori e lavoratrici: perciò ho inviato una richiesta di convocazione della commissione comunale competente per audire gli stessi insieme alle loro rappresentanze di categoria. Queste persone oggi, a causa dell'applicazione retroattiva della legge regionale a firma Burlando, perderanno il posto di lavoro dal prossimo maggio. Stiamo parlando di padri e madri di famiglia spezzini che tra poco più di un mese non sapranno più come occuparsi quotidianamente dei loro affetti".
"Non voglio sminuire la gravità del problema della ludopatia, rispetto alla quale mi sono già interessata, ma mi domando allora perché lo stesso atteggiamento restrittivo da parte del Partito Democratico non vi sia stato nei confronti di alcol o tabagismo ad esempio. Il fatto è che chiudere la Sala Bingo sarebbe un palliativo promozionale, quasi dal sapore elettorale. Il paradosso di tutta questa vicenda è che si costringerebbe a chiudere la Sala Bingo quando poi nelle vicinanze della stessa è possibile continuare a "giocare" a lotto, lotterie e gratta e vinci nelle attività autorizzate dallo stesso Stato. Dunque sono convinta che la ludopatia vada sconfitta non con il proibizionismo ma con la prevenzione e che nella nostra città la ricetta giusta sia creare nuovi posti di lavoro e non toglierli. Questa ennesima vicenda dimostra la vera faccia del Partito democratico ossia non rispettare quanto sancito dai loro predecessori visto che la Costituzione italiana garantisce il diritto al lavoro", conclude Frijia.