Oggi è iniziata anche alla Spezia, in Piazza Beverini, la campagna della Cgil in sostegno del Sì al referendum sostenuto dallo stesso sindacato con la raccolta di 4,5 milioni di firme e giudicato ammissibile dalla Consulta.
Due i quesiti che saranno sottoposti agli elettori (la data deve ancora essere fissata): da una parte l'abrogazione tout court dei voucher (leggete qui la nostra inchiesta) e dall'altra la responsabilità solidale in materia di appalti.
"Soprattutto quello sui voucher – ha spiegato stamani ai microfoni di Gazzettadellaspezia.it il segretario generale Cgil La Spezia Matteo Bellegoni – è un referendum generazionale, viste le difficoltà a cui oggi vanno incontro i giovani e visto l'abnorme utilizzo di milioni di voucher negli ultimi anni, che di fatto sostituiscono strutturalmente il lavoro dipendente e costringono a condizioni di precarietà estrema tantissimi giovani, anche sul nostro territorio".
Di uguale importanza il quesito sulla cosiddetta responsabilità solidale in materia di appalti, seppure più tecnico e meno conosciuto al largo pubblico.
"In questi anni – ha aggiunto Bellegoni – soprattutto dal 2008 in poi, quando la crisi ha incominciato a colpire duramente il nostro paese, molte difficoltà che vive il mondo del lavoro vengono scaricate sugli ultimi, che sono sempre e soltanto i lavoratori degli appalti".
"Abrogare le norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti – spiega il sindacato guidato da Susanna Camusso – significa impedire che ci siano differenze di trattamento tra chi lavora nell'azienda committente e chi in un'azienda appaltatrice o in un'azienda in sub-appalto, riaffermando il principio che chi opera nel sistema degli appalti deve vedersi garantiti gli stessi diritti e le stesse tutele. Significa difendere i diritti di coloro che sono coinvolti nei processi di esternalizzazione, assicurando la tutela dell'occupazione nei casi di cambi d'appalto e contrastando le pratiche di concorrenza sleale".
"In sostanza – conclude la Cgil – il quesito chiede che ci sia un'uguale responsabilità, in tutto e per tutto (responsabilità solidale), tra committente e appaltante nei confronti di tutto ciò che succede nei rapporti di lavoro. Dunque, se il referendum viene approvato, è chiamato a rispondere anche il committente per eventuali violazioni compiute dall'impresa appaltatrice nei confronti del lavoratore. Di conseguenza, l'azienda che appalta sarà tenuta a esercitare un controllo più rigoroso su quella a cui affida un appalto".