"Senza fare allarmismi, del tutto fuori luogo in questo momento visto che le autorità sanitarie hanno escluso rischi per la salute, è bene capire quali possano essere le cause che hanno portato al rilevamento del Potassio 40 e dello Stronzio 90.
Il primo esistente in natura mentre il secondo, un isotopo in grado di legarsi alle molecole delle ossa degli esseri viventi ed in grado di scatenare osteosarcomi e leucemie, di esclusiva natura artificiale.
Lo Stronzio 90 infatti è un isotopo radioattivo che si riscontra, assieme ad altri non individuati in Val di Vara, negli incidenti di centrali elettriche nucleari.
È nell'interesse di tutti i cittadini, dei consumatori ma anche degli stessi produttori che operano nel bio-distretto dell'alta Val di Vara e che fanno, da sempre, dell'alta qualità dei loro prodotti agroalimentari un vanto, non solo ligure, ma addirittura italiano, che depositeremo in Regione Liguria una interrogazione urgente per conoscere quali siano le cause che hanno portato al rilevamento dei due isotopi radioattivi ma soprattutto per sapere quali siano i percorsi di accertamento e di tutela del territorio e della produzione che la Giunta Regionale intende mettere in campo.
Dobbiamo agire in fretta e sgombrare il campo, subito, da ogni dubbio.
Salvaguardare l'eccellenza agroalimentare della Val di Vara ed i suoi prodotti biologici deve essere una priorità che, come Regione Liguria, non possiamo certamente disattendere.
Lo dobbiamo a chi vive in quel territorio, forse troppo spesso dimenticato o comunque non abbastanza valorizzato, lo dobbiamo a chi vi lavora con impegno e dedizione, cercando sempre e solo la qualità, e lo dobbiamo a tutti i consumatori, che hanno il diritto di stare tranquilli".