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Ma il PD scende in piazza contro se stesso? In evidenza

di Gabriele Cocchi – Ieri un migliaio di studenti spezzini sono scesi in piazza per rivendicare il loro (sacrosanto) diritto di fare lezione in edifici che non cadano a pezzi e in aule moderatamente riscaldate, in cui il freddo non li trasformi in dei precoci piccoli uomini di Similaun.


E fin qui tutto a posto – al netto dei soliti soloni che vorrebbero che i ragazzi se ne stessero sempre zitti e buoni, arrendevoli come mansueti cagnolini, senza dire una parola su un paese che si dice civile, ma che non permette loro nemmeno di studiare in aule riscaldate. Visto che i genitori dei figlioli pagano le tasse, hanno tutto il diritto di ricevere in cambio dallo stato servizi degni di questo nome, altrimenti le tasse sono istigati ad evaderle.


Ma quel che ha stupito di più, ieri, è stata la sporadica presenza nel corteo di alcune persone che devono senz'altro aver equivocato il senso della manifestazione.

Camminavano con aria assorta, alla chetichella, fischiettando come se niente fosse, sgusciavano furtivi ai lati della marcia degli studenti, che di lì a poco avrebbero indirizzato cori inequivocabili alla volta del palazzo della Provincia. Un assessore lì, un presidente di commissione comunale là, un notabile tutto trafelato in mezzo e tu ti chiedevi ingenuo: "Ma hanno sbagliato corteo?". Ebbene sì: erano esponenti del Partito Democratico spezzino.


Ora: il presidente della Provincia è Massimo Federici, del Partito Democratico. Prima di lui lo è stato Marino Fiasella, sempre del Partito Democratico, dal 2007 al 2014. Gli studenti sono scesi in piazza per protestare sulle difficili condizioni degli edifici scolastici, la cui manutenzione è di competenza, ancora oggi dopo la contestata riforma, della Provincia che però è stata svuotata di risorse economiche e competenze.


Per la proprietà transitiva, gli studenti chiedevano risposte, con toni nemmeno troppo concilianti, ad un'amministrazione in mano da quasi dieci anni al Partito Democratico. Perciò la domanda sorge spontanea: cosa ci facevano in piazza gli assessori, i presidenti di commissione, i giovani e non più giovani iscritti al PD e non più studenti liceali? Protestavano forse contro loro stessi? L'effetto era straniante: il PD di sotto lanciava cori al PD qualche piano di sopra, nel palazzo della Provincia.


Gli unici che sembrano essersene resi conto, bontà loro, sono stati i Giovani Comunisti, che con una nota passata inosservata di Filippo Vergassola hanno chiesto "risposte da parte della Provincia, del suo presidente Federici e del consiglio provinciale in mano al PD, principale responsabile nel dover dare risposte agli studenti".


I Giovani Democratici al contrario hanno precisato che "la nostra giovanile è vicina agli studenti spezzini, abbiamo infatti partecipato al corteo con grande volontà e ci siamo messi a disposizione dei rappresentanti per poter avviare un dialogo con le istituzioni in cui il Partito democratico è presente".


Proprio così: il Partito Democratico avvierà un dialogo con il Partito Democratico!

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