Il provvedimento, che nelle prossime sedute passerà al vaglio finale del Consiglio, estende ai piccoli negozi, ai pubblici esercizi, alle attività artigianali di servizio, agli uffici e agli studi, la possibilità di ampliamento tramite la chiusura dei porticati adiacenti, privati e ad uso privato, che fanno parte del corpo stesso dell'edificio.
«Finora questa possibilità era consentita soltanto agli edifici con uso abitativo o ricettivo» precisa il consigliere, spiegando che questa misura non individua nuove tipologie di porticato da chiudere, ma si occupa di quelli, come detto privati, già contemplati dalla legge esistente, estendendo però il diritto all'ampliamento ad altre categorie, in sostanza alle partite Iva di vario genere.
«Si tratta di una questione di equità», dice Costa, spiegando che non ha senso consentire la chiusura del porticato ad un albergo, come previsto dalla vecchia norma e non ad un bar o ad una pizzeria. «Con il nuovo provvedimento si consente alle attività esistenti di ampliare la superficie a disposizione del loro lavoro, senza ulteriore consumo di suolo. - puntualizza - Deve essere mantenuta la sagoma originaria e, quindi, le misure originarie dell'edificio».
Continua il consigliere: «Sono certo che da questa nuova possibilità potranno trarre giovamento moltissime attività, anche nelle piccole realtà di paese, nell'entroterra, dove spesso la bottega di alimentari o quella della parrucchiera, tanto per fare alcuni esempi, hanno un porticato grazie al quale potranno ampliare la superficie a loro disposizione. – dice – Di grande utilità anche per bar e ristoranti: la chiusura del porticato offre nuovi spazi, utilizzabili durante tutto l'anno e di fatto meno costosi dei dehor che comportano spese elevate per l'occupazione del suolo».
Per Costa è positivo il fatto che la minoranza non si sia schierata contro il provvedimento e auspica che in aula, in sede di approvazione finale da parte del Consiglio, fissata per le prossime sedute, la condivisione sia ancora più ampia. Costa sarà il relatore di maggioranza, il vicepresidente della Commissione, Luigi De Vincenzi, relatore di minoranza.