"Il sindaco Federici ha fatto come Ponzio Pilato: se n'è lavato le mani dicendo che il Comune della Spezia non può farsene carico, ma sbaglia di grosso», affermano i due consiglieri che citano testualmente: «L'articolo 2 del regolamento del Comune della Spezia dice con chiarezza che i proventi derivanti dalla tassa di soggiorno, incassata dallo stesso Comune, sono destinati a finanziare totalmente gli interventi previsti nel bilancio di previsione in materia di turismo e promozione delle città, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali, paesaggistici ed ambientali locali, nonché interventi di manutenzione e sviluppo di servizi pubblici" puntualizzano i due consiglieri.
Continuano: "E' ora di finirla di scaricare le proprie responsabilità su altri". E non risparmiano una stoccata polemica nei confronti dei consiglieri del Pd, Paita e Michelucci, che sulla vicenda hanno una ben altra posizione: "Invece di pensare alla convocazione dell'Osservatorio regionale per ricollocare i dipendenti dello Iat spezzino, dovrebbero attivarsi nei confronti di Federici – dicono Pucciarelli e Costa - Spetta al sindaco, infatti, il compito di reperire le somme necessarie alla ricollocazione dei cinque lavoratori". E precisano: "E' vitale per la città dotarsi di uno Iat a fronte di un incremento legato al comparto turistico, basti pensare al boom di presenze che si è registrato nella città in occasione delle festività natalizie (+32,76% le presenze di italiani e + 24,86 le presenze degli stranieri)".
Anche se la Regione dovesse individuare una soluzione, potrebbe essere solo di natura temporanea, precisano i due consiglieri che ribadiscono: "La soluzione definitiva è nelle mani del Comune e consiste nella riapertura dello Iat che deve potersi avvalere di personale qualificato come lo sono i cinque ex dipendenti che sicuramente con il loro lavoro riuscirebbero a valorizzare al meglio la città, invogliando i crocieristi a visitarla, anziché - come accade ora - soffermarsi soltanto nei centri commerciali".