Ribadiamo che il piano è di iniziativa pubblica ma le proposte della nuova Amministrazione snaturano l'interesse pubblico a vantaggio di quello privato. Il piano va fatto contemperando dunque le esigenze pubbliche con quelle degli operatori che poi sono chiamati ad investire nella riqualificazione e sviluppo dei propri stabilimenti. La scelta di strutturare le scogliere ed affidarle dunque in gestione così come i chioschi è ovviamente propedeutica ad una privatizzazione sia delle scogliere che degli arenili, fino ad oggi liberamente e gratuitamente fruibili.
Noi sosteniamo che questo sia un errore che determina la caratterizzazione sostanzialmente privatistica del piano. In ultimo la realizzazione di una pista lungomare con un tracciato che poteva invece essere concordato con gli operatori costituisce l'emblematico esempio di una subordinazione dell'interesse pubblico rispetto altri interessi e questo per noi diventa inaccettabile.