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Proposta di legge regionale, Costa: "Vogliamo sgravare dalle imposte i terreni dove non è più possibile costruire" In evidenza

Il provvedimento, che ha come primo firmatario il Presidente della Commissione Territorio-Ambiente, consentirà, su richiesta dei cittadini, di cancellare in tempi strettissimi le previsioni edificatorie su quei terreni dove, per svariate ragioni, non è più possibile edificare: «Di conseguenza non si dovrà più pagare l'Imu».

Andrea Costa (Gruppo Misto-Ncd Area Popolare), presidente IV Commissone Territorio-Ambiente, è il primo firmatario della Proposta di legge "Procedimento urbanistico per la cancellazione di previsioni edificatorie su immobili gravati da vincoli di inedificabilità assoluta nonché di previsioni edificatorie obsolete per mancata attuazione degli interventi previsti".

Spiega il consigliere: «Ci sono molti terreni nella nostra Regione che vengono ancora classificati edificabili dagli strumenti urbanisti comunali e di conseguenza a carico dei proprietari gravano delle imposte, prima fra tutte l'Imu, anche se di fatto in queste zone non si può più costruire per svariate ragioni. Molti di questi terreni, successivamente al varo del piano regolatore comunale, sono stati definiti esondabili, perché colpiti da allagamenti o alluvioni - è quanto accaduto ad esempio in Val di Vara, dopo i fatti dell'ottobre 2011 - oppure a rendere impossibile l'edificabilità sono vincoli o leggi, anche in questo caso successivi all'entrata in vigore dello strumento urbanistico comunale».

Continua Costa: «Non è giusto che i proprietari debbano sopportare un pesante carico fiscale, visto che nei fatti il terreno ha perduto la sua principale destinazione e, quindi, larga parte del suo valore commerciale - dice - la mia proposta di legge consente, su richiesta dei Comuni - che a loro volta raccolgono le istanze dei diretti interessati - di eliminare anche formalmente il requisito di edificabilità, per quei terreni che non lo possiedono più nei fatti».

Come spiega il consigliere, il cambio di destinazione sarà possibile in tempi strettissimi. Sarà infatti applicata la "procedura semplificata della Conferenza dei Servizi". In particolare è necessaria da parte del Comune la deliberazione del Consiglio comunale e la richiesta di convocazione di una prima riunione della Conferenza dei servizi in fase referente, alla quale farà seguito la Conferenza dei Servizi in seduta deliberante. Entro trenta giorni dalla conferenza in fase referente – prima quindi del passaggio in fase deliberante – sarà possibile formulare osservazioni alla delibera consiliare.

«Con questo provvedimento vogliamo eliminare un'ingiustizia. – dice Costa – Per quanto possibile, cerchiamo di alleggerire il carico fiscale che grava sui cittadini, in particolare su quelli che già hanno dovuto sopportare pesanti difficoltà e disagi per alluvioni o allagamenti».

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