Così i consiglieri regionali Juri Michelucci e Raffaella Paita intervengono nella discussione in merito alle nuove normative che la Regione Liguria propone per gli ambulanti. "Ogni iniziativa volta a non far chiudere attività con l'annesso danno economico e sociale che da ciò deriva, non può che essere accolta con favore. Già la sospensione di due anni dell'entrata in vigore del Durc aveva come obiettivo la regolarizzazione di molte attività. Oggi pero' occorre studiare una risposta efficace e, soprattutto, che metta tutti gli ambulanti sullo stesso piano. Ricordiamo che nella provincia spezzina la quasi totalità di loro è regolare.
La carta dei servizi prevede più oneri proprio per chi è regolare con l'attestazione annuale e l'assolvimento di obblighi anche di natura fiscale (oltre che delle posizioni Inps e Inail). Inoltre, la retroattività di soli due anni e la pena prevista per chi non adempie di una massima sospensione di due mesi (quando con il Durc è prevista la revoca della licenza), non vanno certo, a mio avviso, nella direzione di un'effettiva tutela della legalità ma di semplici sanatorie destinate a non risolvere il fenomeno delle irregolarità e di ciò che può celarsi dietro di esse.
E ancora, con l'entrata in vigore nel 2017 della direttiva Bolkestein cosa succederà con la carta di esercizio, visto che con il Durc occorre essere in regola con tutte le posizioni contributive per poter accedere ai bandi?
C'è, a nostro avviso, - concludono i consiglieri PD – la necessità di dare un segnale rispetto al fatto che chi oggi è regolare non può essere penalizzato, anche introducendo un sistema di premialità, per esempio per quanto riguarda la detassazione delll'Irap a carico degli operatori su aree pubbliche. Da ultimo, esiste una difficoltà oggettiva per i comuni, già oberati da molti adempimenti, che non riusciranno ad effettuare i controlli dovuti, cosa che oggi, con il Durc, è possibile compiere direttamente on-line. Si rischia, pertanto, di andare incontro ad un aggravio di procedure e ad una innovazione che rischia di non risolvere il problema delle irregolarità e di penalizzare ulteriormente chi è già in regola. Su questa tematica siamo disponibili al confronto purchè si faccia chiarezza sulle questioni rilevate, mettendo in campo una risposta efficace che vada veramente incontro alle esigenze del commercio e a quelle di tutela della legalità".